Prende il via il dibattito sul futuro della cultura in Italia con un incontro organizzato da Intesa Sanpaolo e Il Foglio alle Gallerie d’Italia di Milano dal titolo "Ripartiamo dall'arte e dalla cultura. Il nostro patrimonio per ricostruire". Un momento di riflessione ad ampio raggio, con interventi in parte in presenza e in parte da remoto, su come la cultura e l'arte siano elementi fondamentali della ripartenza dopo il lockdown. “La storia dell’umanità, dall’antichità ad oggi, ci insegna che dopo ogni pandemia si sono verificati grandi mutamenti, sia di ordine economico e produttivo sia di ordine culturale e sociale. Anche l’attuale pandemia sta modificando in modo profondo il nostro modo di vivere e sta mettendo a repentaglio l’economia reale in moltissimi settori. Tra questi, uno dei più colpiti è certamente il comparto culturale, che è costretto a porsi seri interrogativi addirittura sulla propria sopravvivenza”, ha esordito il presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, aprendo il dibattito. “Non è soltanto nostro auspicio, ma nostro impegno, che venga definitivamente riconosciuto alla cultura, alla conoscenza, all’arte, alla storia, il ruolo di pilastro per la rinascita dell’Italia e dell’Europa”, ha aggiunto Bazoli. “Mi chiedo se il nostro paese, il nostro governo, non debba chiedere all’Europa l’istituzione di un fondo comune europeo per la cultura. Senza il rilancio della nostra memoria comune, come non possiamo chiamarci Italia, non possiamo chiamarci Europa". Il Professore ha evidenziato poi che “l’unicità e l’eccellenza del nostro patrimonio fanno sì che l’Italia abbia nel settore culturale un enorme vantaggio competitivo”. Si tratta di “una risorsa strategica fondamentale, capace di favorire processi di crescita anche sul piano sociale, economico e occupazionale. In questa prospettiva la cultura appare anche il terreno più fertile su cui coltivare la rinascita del nostro Paese, e se adeguatamente sostenuta e gestita può svolgere un ruolo chiave nella progettazione del futuro”. Secondo il Professore, “dobbiamo dire con forza che, se in questo momento di emergenza, la priorità è proteggere la vita e la salute delle persone, abbiamo il dovere assoluto di salvaguardare ciò che alla vita dà valore e spirito. Perché di cultura si vive. Sulla cultura si fonda la nostra identità, la nostra storia”. Intesa Sanpaolo “assegna all’impegno in ambito sociale un posto irrinunciabile tra i propri compiti istituzionali” e in questi mesi di pandemia, “non abbiamo mai fatto mancare la nostra presenza nel mondo della cultura”. Da un lato, “abbiamo sostenuto le iniziative di varie istituzioni culturali del Paese, assecondando la trasformazione in digitale degli appuntamenti. Ma d’altro lato, pur di fronte alla crisi, abbiamo deciso di non rinunciare a realizzare iniziative culturali già programmate”. All’evento, trasmesso in streaming, sono intervenuti anche gli Assessori alla Cultura di Regione Lombardia e Comune di Milano e il direttore generale Musei del Mibcat, oltre a direttori di musei e gallerie, e architetti.
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Intesa Sanpaolo