L'agenzia pubblicitaria Armando Testa punta sulle opportunità offerte dai nuovi business e dai nuovi linguaggi della comunicazione: amplia il portafoglio clienti, mantenendo uno stretto legame con quelli storici come Lavazza, e porta in azienda risorse come Francesco Lucchetta, nominato da una settimana chief strategy officer. Il punto sulla strategia del gruppo è stato fatto dal presidente e amministratore delegato Marco Testa, dal consigliere delegato Nicola Belli e dall'amministratore delegato di Media Italia, Valentino Cagnetta. Presente all'incontro, presso la storica sede di Torino, strada Luisa del Carretto, tutta la prima linea dell'azienda: creativi, direttori clienti e responsabili delle strategie.
"Nato a Torino nel 1947 come piccolo studio, oggi l'agenzia Armando Testa è il più grande gruppo della comunicazione in Italia, con 304 persone e dieci direzioni creative", spiega Belli che definisce il mercato della pubblicità "un ring nel quale bisogna essere molto determinati per vincere le battaglie quotidiane". "Abbiamo clienti storici come Lavazza, Fca ed Esselunga, hanno scelto di fare le gare e poi sono rimasti con noi. Ne abbiamo acquisito 14 nuovi da inizio 2018, tra i quali Enigmistica, Mediaworld e Yamaha Moto. Sperimentiamo nuovi linguaggi perché ogni cliente ci chiede più voci e rilanciamo gli Studios, la casa di produzione interna affidata da nove mesi a Gian Armando Testa, figlio di Marco". "Il mercato italiano degli investimenti pubblicitari - spiega Cagnetta - nel 2019 non sarà positivo se si usano i metodi tradizionali di misurazione. In realtà è un mercato che sta cambiando pelle, stiamo andando verso il digitale e la fornitura di servizi, si affermano nuovi canali come internet, google, i social. Per questo Media Italia ha assunto dieci data scientist, figure nuove che abbiamo dovuto formare ex novo".
L'ultima frontiera è Los Angeles, dove Marco Testa è riuscito a portare il brand Lavazza in una tv come Netflix che non aveva mai fatto prima comunicazione pubblicitaria e ha lanciato Ittv, primo Festival Italiano della Televisione, con Paolo Sorrentino ospite d'onore. "Abbiamo fatto tante cose diverse - spiega Testa - quelle tradizionali di un'agenzia di pubblicità, ma anche il Festival della Tv italiana in America cercando di cavalcare un successo che gli italiani sono stati bravi ad ottenere. Dove c'è creatività noi cerchiamo di esserci. A Los Angeles non c'è un'agenzia di pubblicità, ma un pezzo di cultura, di ricerca, un gioco mio personale".
In collaborazione con:
Armando Testa