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S.Sede difende Ratzinger, "lottò abusi, no a capri espiatori"

Mons.Gaenswein, "parola fondamentale del Papa emerito è Verità"

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 26 GEN - E' con un editoriale sui media vaticani, a firma del direttore Andrea Tornielli, che la Santa Sede prende le difese del Papa emerito Benedetto XVI, investito dalla bufera alzata dal rapporto sugli abusi sessuali nell'arcidiocesi di Monaco, di cui Joseph Ratzinger fu arcivescovo dal 1977 al 1982, con l'accusa di "comportamenti erronei" in quattro vicende di preti pedofili.
    "Non si può dimenticare che Ratzinger, il quale già da prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede aveva combattuto il fenomeno nell'ultima fase del pontificato di san Giovanni Paolo II (...), una volta diventato Papa ha promulgato norme durissime contro gli abusatori clericali, vere e proprie leggi speciali per contrastare la pedofilia": "ha testimoniato, con il suo esempio concreto, l'urgenza di quel cambiamento di mentalità così importante per contrastare il fenomeno degli abusi: l'ascolto e la vicinanza alle vittime a cui va sempre chiesto perdono", ricorda Tornielli.
    "È stato proprio Joseph Ratzinger - prosegue - il primo Papa ad incontrare più volte le vittime di abuso durante i suoi viaggi apostolici. È stato Benedetto XVI, anche contro l'opinione di tanti sedicenti 'ratzingeriani', a proporre, nel mezzo della bufera degli scandali in Irlanda e in Germania, il volto di una Chiesa penitenziale, che si umilia nel chiedere perdono, che prova sgomento, rimorso, dolore, compassione e vicinanza".
    Nell'editoriale vengono ricordate le parole di papa Ratzinger sul volo che lo portava a Lisbona, nel maggio 2010, Quando riconobbe che "le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall'interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa", e che "la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa", oltre al fatto che "la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia'". "Parole precedute e seguite da fatti concreti nella lotta alla piaga della pedofilia clericale - aggiunge -. Tutto questo non può essere né dimenticato né cancellato".
    Dinanzi alle polemiche già divampate e in attesa della "dichiarazione dettagliata" che il quasi 95/enne Papa emerito - che nei giorni scorsi ha rettificato la precedente affermazione di non aver partecipato nel 1980 a una riunione all'Arcivescovado di Monaco in cui si discuteva di un prete accusato di abusi giunto da Essen per trattamenti terapeutici - ha promesso una volta terminato l'esame del corposo dossier, Tornielli fissa comunque un altro punto: "le ricostruzioni contenute nel rapporto di Monaco, che - va ricordato - non è un'inchiesta giudiziaria né tantomeno una sentenza definitiva, aiuteranno a combattere la pedofilia nella Chiesa se non verranno ridotte alla ricerca di facili capri espiatori e di giudizi sommari".
    Intanto, appare significativo quanto scrive sulla figura del Papa emerito il segretario particolare mons. Georg Gaenswein nel libro 'Testimoniare la Verità. Come la Chiesa rinnova il mondo', nei prossimi giorni in libreria per le Edizioni Ares: "Benedetto ha una parola fondamentale, che lo ha sempre accompagnato, dal tempo in cui era professore e cardinale. È la Veritas, la Verità. La chiave è che la Verità si è fatta uomo in Cristo e la Verità è il grande tema nella vita di Benedetto - un tema che sotto forme diverse si è sempre ripresentato nella sua vita".
    Gli uomini di Chiesa "sono uomini, possono sbagliare", ma la Chiesa "è lo strumento voluto da Cristo stesso per rinnovare il mondo", è tra l'altro il tema del volume. (ANSA).
   

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