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A Liegi vince Fuglsang, Formolo sorride è 2/o

Danese stacca tutti. Bene Italia anche con Nibali che chiude 8/o

Terzo nella Amstel Gold Race, secondo mercoledì scorso nella Freccia Vallone. Per Jakob Fuglsang, 34enne danese dell'Astana sempre protagonista nelle classiche di primavera, è arrivato il momento della vittoria. Così ha portato a casa l'edizione n.105 della Liegi-Bastogne-Liegi presentandosi da solo sul traguardo dopo essere stato protagonista di una bella azione nel freddo e nella pioggia del Belgio, e lungo i 256 chilometri della 'Doyenne'. E' il successo più importante nella carriera di questo ciclista che oggi ha staccato uno dopo l'latro tutti i rivali per il successo finale.
    Ma dietro di lui ha fatto un'ottima figura anche Davide Formolo, eccellente secondo a 29'' dal vincitore. Italia promossa anche con Vincenzo Nibali, altro animatore di questa corsa e alla fine ottavo, dopo essere arrivato nel gruppetto giunto dopo i primi due, e regolato allo sprint, per il terzo posto, dal tedesco Max Schachmann.
    La Liegi di quest'anno ha avuto la scossa decisiva quando l'Astana si è messa a tirare a tutta per riportare sotto Fuglsang, oggi capitano visto il suo stato di forma, dopo che Tim Wellens, uno dei protagonisti più attesi era passato in prima posizione sulla decisiva Côte de la Roche aux Faucons, appena dopo aver ripreso un gruppetto di una decina di fuggitivi di cui facevano parte Caruso e De Marchi oltre a Lambrecht, un altro di quelli che oggi erano da tenere d'occhio in modo particolare. A quel punto l'Astana ha dato lo strappo decisivo e Fuglsang è andato a tutta: con lui sono rimasti solo il canadese Michael Woods e l'ottimo Formolo, mentre hanno dovuto alzare bandiera bianca Nibali e il grande favorito Julian Alaphilippe.
    Nel tratto successivo, in falsopiano, Fuglsang ha staccato anche gli ultimi due che gli avevano resistito, lanciandosi da solo verso Liegi e facendo lo spericolato nel tratto in discesa. Ed è stato bravo anche Formolo a rimanere da solo al secondo posto e rimettere dopo sette anni l'Italia sul podio. Il portacolori della Bora-Hansgrohe, che in cuor suo sperava nella vittoria, l'ha presa con filosofia: "questa è la mia corsa preferita - ha spiegato -. Ci sono andato vicino, ho lasciato un metro a Fuglsang e lui se n'è accorto e mia ha lasciato lì. Pazienza, tanto ci riproverò".
   

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