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Manes, la Commune à l’Ecole? Utile alle amministrazioni

Presidente Celva, nel futuro penso a evoluzione progetto

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“La Commune à l’Ecole è un progetto che nasce con grande entusiasmo all’interno della struttura e della componente politica del Celva: i sindaci sul territorio avevano avvertito una certa mancanza di contatto diretto tra le istituzioni e la base della futura cittadinanza. Di qui l’idea di partire dalle scuole di ogni ordine e grado per riuscire a impostare un rapporto diretto tra il Comune e il territorio”. Lo spiega Franco Manes, presidente del Consiglio degli enti locali della Valle d’Aosta (Celva) e sindaco di Doues, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla nascita del progetto ‘La Commune à l’Ecole’, che nel 2019 compie tre anni di vita. “Da quel passaggio – ricorda Manes – è iniziato un dibattito con le strutture tecniche del Celva, dove il progetto ha assunto un respiro molto più ampio con il coinvolgimento della Regione Valle d’Aosta”. I risultati sono tangibili: “Negli ultimi anni si riuniscono i consigli dei giovani, i consigli dei ragazzi, si fanno dibattiti pubblici informali tra gli allievi delle scuole e le giunte comunali. Un evolversi di un rapporto che – evidenza il presidente del Celva – probabilmente è anche conseguenza del progetto. Spesso e volentieri ultimamente le amministrazioni più lungimiranti nei loro programmi inseriscono alcune indicazioni emerse dalle esperienze delle istituzioni didattiche che hanno sviluppato La Commune à l’Ecole”. Inoltre soprattutto “tra gli studenti della scuola dell’infanzia e della primaria, la partecipazione al progetto porta all’insorgere di un legame ancora più stretto con il ruolo del sindaco e degli altri amministratori comunali”. In tempi in cui “il rapporto con gli enti pubblici per i cittadini non è sempre soddisfacente, il progetto consente ai ragazzi di tornare a casa e raccontare la propria esperienza, aprendo anche un piccolo dialogo in famiglia sul ruolo delle istituzioni”. Come Anci regionale, ricorda Manes, “abbiamo aderito alla raccolta firme per la legge di iniziativa popolare sull’inserimento nel piano di studi dell’educazione alla cittadinanza. Nel momento in cui ci sarà questa legge credo che il progetto La Commune à l’Ecole si potrà evolvere. Per la scuola secondaria, il discorso potrà essere legato al ruolo dei cittadini ma anche contestualizzato all’alternanza scuola-lavoro, che potrà coinvolgere gli uffici dei comuni. Mentre sui livelli più bassi, scuola dell’infanzia e primaria, credo sia assolutamente vitale continuare a mantenere il rapporto tra il Comune e la propria scuola. Perché se rimane quel legame continuiamo a supportare l’obiettivo di avere le piccole scuole di montagna, mantenendo vivi i comuni”.

In collaborazione con:
La Commune à l’école

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