TRENTO - "Se la Grecia andrà in default, dopo bisognerà chiedersi quale sarà il prossimo Paese". Lo ha detto l'economista Lorenzo Bini Smaghi, a Trento per il Festival dell'economia. "La prima conseguenza - ha commentato - sarebbe infatti quella di fare salire i tassi, che già stanno salendo: un problema che viene sottostimato, ma queste cose quando avvengono, avvengono, com'è accaduto con la vicenda Lehman Brothers". Quanto alla crescita italiana problematica e a un presunto legame di questo fatto con la tassazione: "non è l'unica questione - ha affermato -. Le aziende hanno bisogno anche di un sistema giudiziario adeguato, di infrastrutture, di una burocrazia più veloce, per superare la difficoltà strutturale a venire a investire in questo Paese". Sul sistema bancario invece, a proposito delle riforme in preparazione sui crediti in sofferenza, "servono per i bilanci delle banche, per tornare a prestare di nuovo - ha detto - e se ne parla da tempo, ma bisogna arrivare a concludere rapidamente. Senza questo il sistema finanziario non riesce a sostenere la ripresa economica". "Lavorare sui tassi d'interesse è fondamentale, ma il punto è la crescita. Si può ristrutturare il debito finché si vuole, ma se non c'è crescita, non basta” ha affermato in un incontro dal titolo "Il futuro dell'euro e l'estinzione del debito". "La crescita - ha aggiunto - è la sfida principale per ogni Paese, non solo per la Grecia. Il problema non è fiscale, ma è la crescita, per la quale servono riforme. Se ci fosse una crescita dell'1% o dell'1,5% la stabilità del debito sarebbe cosa fatta. Senza crescita invece il debito può essere usato come scusa dai politici". "Il Fondo monetario internazionale – ha sostenuto - non ha gestito abbastanza bene i problemi nel sistema bancario-finanziario in Grecia. E, tra parentesi, bisognerebbe guardare anche come l'ha gestito in Portogallo e in Italia. In Grecia il debito è cresciuto, allora è stato ristrutturato, ma avremo dovuto dare più soldi alla Grecia. Il problema della Grecia non è il debito, ma il bisogno di soldi". "E se i soldi la Grecia non può prenderli dal mercato - ha aggiunto - allora li chiede altrove: alla comunità internazionale. Certo deve dare in cambio qualcosa, cioè la rassicurazione che non avvenga più. Il problema greco non sono i tassi d'interesse, che sono più bassi dei nostri".
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