Il 5,1% degli italiani tra i 35 e i 74 anni sceglie il "fai da te" per gestire i propri risparmi, in maniera completamente autonoma, ma è la consulenza a guidare saldamente le scelte dei risparmiatori. E' quanto emerge da una ricerca a cura dell'Istituto Demia per conto di Assogestioni sul mondo dei "Risparmiatori fai da te", presentata oggi al Salone del Risparmio.
Il 53% dei "fai da te" lo fa per il piacere di seguire personalmente i propri investimenti, unitamente alla propria dimestichezza tecnologica verso App o internet banking (36%) e alle personali conoscenze in materia (33%). Il 46% attribuisce alle nuove normative come Mifid2 un ulteriore aggravio di burocrazia che li spinge quindi ad agire in autonomia. Sono più di 1 milione gli italiani che preferiscono non avvalersi di alcun referente per gestire il proprio patrimonio, la maggioranza dei quali ritiene di avere una buona conoscenza della materia economico-finanziaria. Tra gli ex risparmiatori fai da te, però, il 49% dichiara che i mercati sono sempre più complessi e che è necessario avere a fianco un esperto, il 32% sostiene di non essere in grado di calcolare in modo adeguato i rischi, mentre, il 24% riconosce alla consulenza un valore aggiunto anche a fronte di un costo da sostenere. La competenza è una delle leve potenziali per riavvicinare alla consulenza il risparmiatore 'fai da te', che - secondo il 45% dei consulenti - ricontatterà il professionista dopo aver subito delle perdite o per investire in mercati che non conosce. L'indagine è stata condotta su un campione di 1.050 risparmiatori in possesso di un patrimonio mobiliare investito o investibile di almeno 30.000 euro.
In collaborazione con:
Assogestioni