(ANSA) - ROMA, 21 MAG - Sempre più 'smart working' negli
studi dei commercialisti italiani, nell'era digitale: lo rivela
la ricerca realizzata dall'Osservatorio professionisti e
innovazione digitale del Politecnico di Milano, presentata oggi
in occasione di un evento organizzato dall'Ordine dei
commercialisti di Milano per la 'Settimana del lavoro Agile',
promossa dal Comune del capoluogo lombardo, cui l'Ordine
aderisce per il secondo anno consecutivo. Dall'indagine,
"realizzata su un campione totale di 4.113 studi professionali
del territorio nazionale", si scopre come "il 51% degli studi di
commercialisti consenta di lavorare in mobilità, collegandosi al
gestionale dello studio (29% solo ai professionisti, 22% anche
ai dipendenti), il 24% ancora non dispone della possibilità di
lavorare in smart working ma ci sta pensando, mentre il 24%
sostiene che non lo farà neanche in futuro". E, in un confronto
con le altre professioni, emerge che tra gli avvocati il 49%
consente di lavorare in 'smart working' (di cui il 7% anche ai
dipendenti), tra i consulenti del lavoro il 49% (di cui il 22%
anche ai dipendenti) e negli studi multidisciplinari il 64% (di
cui il 31% anche ai dipendenti); i miglioramenti principali sul
lavoro delle persone che usufruiscono della modalità 'agile', si
legge, riguardano la produttività (44%), il livello di autonomia
(37%), l'efficacia del lavoro (33%) e la gestione delle urgenze
(27%). Per la presidente dell'Ordine milanese dei commercialisti
Marcella Caradonna gli esiti dello studio "mostrano una
categoria che sta rispondendo in modo positivo alle novità della
digitalizzazione, facendo propri i principi dello 'smart
working', non solo rendendolo possibile per professionisti e
dipendenti degli studi, ma anche fornendo consulenza alle
aziende che vogliono introdurlo al proprio interno". (ANSA).