(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Introduzione "graduale" dell'obbligo
di fatturazione elettronica (previsto tra privati dal primo
gennaio 2019), perché "molti contribuenti e microimprese non
sono pronti" sotto il profilo tecnologico, e si immaginano,
perciò, probabili "disagi" in più parti del nostro tessuto
economico. E' l'avvertimento lanciato dai commercialisti
italiani, rappresentati dal consigliere nazionale Maurizio
Grosso e dal presidente del sindacato Anc (Associazione
nazionale dei commercialisti) Marco Cuchel, intervenuti nel
pomeriggio, nella sala stampa della Camera dei deputati, ad una
conferenza promossa dal gruppo parlamentare di Fratelli
d'Italia, che ha illustrato la propria proposta di modifica
della norma che imporrà, tra circa 40 giorni, l'uso della
e-fattura. Il testo di FdI, finalizzato, si legge, ad "evitare i
più che probabili rischi di blocchi informatici, o altri
disservizi che deriverebbero dall'introduzione dell'obbligo dal
primo gennaio per i contribuenti", prevede una messa in opera
progressiva del vincolo, poiché si stabilisce l'obbligatorietà
"per le fatture emesse a partire dal primo gennaio 2019, per le
società quotate in borsa e per gli altri soggetti con più di 250
dipendenti" mentre, negli anni a venire (fino al 2022), viene
proposta una gradualità che andrà via via a comprendere i
soggetti più piccoli fra i privati e le piccole imprese. (ANSA).