(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Il disegno di legge sull'equo
compenso per le prestazioni dei liberi professionisti subirà una
(nuova) battuta di arresto: a causa di impegni d'Aula e della
settimana di interruzione dei lavori parlamentari legata alle
elezioni amministrative del 12 giugno prossimo, il testo tornerà
al vaglio della Commissione Giustizia del Senato non prima della
metà del prossimo mese. A renderlo noto lo stesso presidente
dell'organismo di Palazzo Madama, il senatore Andrea Ostellari
della Lega. Il provvedimento, varato in prima lettura alla
Camera nell'ottobre del 2021, porta la prima firma della
deputata di FdI Giorgia Meloni (ed è frutto dell'unificazione
con proposte di legge di Fi, Lega e M5s) ed è da mesi al centro
del dibattito nel mondo del lavoro autonomo, che in parte
vorrebbe venisse varato così come giunto da Montecitorio (i
Consigli nazionali degli Ordini e l'Avvocatura, composta da
Consiglio nazionale forense, Cassa forense, Organismo
congressuale forense e Aiga, Associazione giovani avvocati), in
parte punta a modificarlo (Confprofessioni, Cassa dottori
commercialisti ed alcuni sindacati professionali, fra cui
l'Ungdcec, Unione giovani dottori commercialisti). Sul percorso
del testo 'grava' la fine della Legislatura, nel 2023, che
potrebbe non consentire, qualora avvenissero delle correzioni,
il varo definitivo in terza lettura, alla Camera. (ANSA).