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Dl fisco: Aiga (avvocati), male non impugnabilità dei ruoli

'Come su equo compenso strada privilegiata per Agenzia Entrate'

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 02 DIC - L'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) esprime "profonda contrarietà" per l'approvazione, da parte delle competenti commissioni del Senato, dell'emendamento relativo alla cosiddetta "non impugnabilità dell'estratto di ruolo" contenuto nel decreto legge "fisco-lavoro". Di fatto, recita una nota dei professionisti, "disattendendo persino i principi oramai consolidatisi in modo granitico in seno alla giurisprudenza di legittimità, verrà esclusa la possibilità per il contribuente - che lamenti l'omessa o l'invalida notifica pregressa di una cartella di pagamento ovvero la sopravvenuta prescrizione del debito iscritto a ruolo - di adire il giudice tributario per l'impugnazione dei ruoli dei quali è venuto a conoscenza a mezzo del rilascio del cosiddetto "estratto di ruolo" da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, limitando - in modo evidentemente discriminatorio - tale facoltà a casi solamente sporadici nei quali il cittadino abbia già in essere con la Pubblica amministrazione dei rapporti che potrebbero essere pregiudicati dall'iscrizione a ruolo dei carichi debitori". Si tratta, per l'Aiga, di "una misura che persegue finalità esclusivamente deflattiva del contenzioso tributario - precisa il componente della Giunta nazionale Aiga Gabriele De Marco - senza tener minimamente conto, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, dell'esigenza di assicurare il diritto di difesa dei cittadini-contribuenti di rilevanza costituzionale. Certamente lo strumento individuato appare del tutto inidoneo ad incidere sull'annosa questione dell'efficienza e della correttezza delle procedure di notifica dei carichi affidati all'agente della riscossione". L'Associazione auspica, infine, dice l'esponente del Dipartimento Aiga per la riforma del processo tributario Matteo Praturlon, che tale emendamento venga immediatamente espunto dal testo del provvedimento legislativo finale. Da ultimo, si chiude la nota, "rileviamo che, come per l'equo compenso, il legislatore sceglie per l'Agenzia delle Entrate una via privilegiata, tesa a coprire le inefficienze del sistema della riscossione". (ANSA).
   

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