(ANSA) - ROMA, 23 GEN - "Medici in pensione a 72 anni? Se
l'intento è quello di colmare la carenza di personale, è una
misura inefficace. La soluzione vera è quella di rendere
attrattivo il sistema". Così il presidente della Fnomceo, la
Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli,
interviene nel dibattito suscitato dagli emendamenti al
Milleproroghe volti a innalzare, in via temporanea, l'età
pensionabile dei medici del Servizio sanitario nazionale. "Se
invece l'obiettivo - aggiunge - è quello di dare una boccata
d'ossigeno al sistema, nell'attesa che, tra tre o quattro anni,
arrivino i nuovi specialisti e medici di medicina generale che
si sono formati grazie all'aumento delle borse, la misura può
avere un senso. In ogni caso, meglio un medico ultrasettantenne,
ma abilitato e con esperienza, di un medico extracomunitario
assunto senza certezza dei suoi titoli, della conoscenza della
lingua italiana e non iscritto ai nostri Ordini, o di un altro
professionista messo a fare il lavoro del medico". Una sorta di
male minore, dunque, che secondo il presidente Fnomceo può
essere accettato, a precise condizioni: "La temporaneità, la
volontarietà, e l'impegno a migliorare, in questi tre anni, le
condizioni di lavoro dei medici, in ospedale e sul territorio".
Quella di "aumentare, sino al 2026, l'età pensionabile per i
medici del Servizio sanitario nazionale - conclude Anelli - può
essere una misura tampone, per dare tempo ai nuovi specialisti
di formarsi, ma non è la soluzione alla carenza di medici.
Metterla in atto senza investire nel sistema, senza riformarlo,
sarebbe una politica miope, perché non farebbe che aggravare la
situazione; inefficace, perché sarebbe come curare un malato
grave con un pannicello caldo; e ingiusta, perché non possiamo
chiedere a chi a già dato tanto ulteriori sacrifici, senza
preparare ai giovani un futuro migliore. Occorre una riforma
strutturale del sistema, che investa sui medici e sui
professionisti, che ne costituiscono la linfa vitale". (ANSA).