(ANSA) - ANCONA, 03 MAG - Da lunedì 4 maggio ha inizio
l'attesa fase 2 dell'emergenza sanitaria (ed economica) che il
Paese sta vivendo. Il Dpcm dello scorso 26 aprile ha disposto la
possibilità di apertura per i settori di Manifattura, nella sua
totalità, Costruzioni, Commercio all'ingrosso. Per le Marche,
secondo la Camera di Commercio, si tratta di 118.336 imprese,
oltre 50.300 in più rispetto a quanto stabilito dal decreto del
10 aprile, con il coinvolgimento potenziale di 406.146 addetti.
"Al solito va ricordato che questi dati non fotografano una
realtà effettiva ma virtuale - spiega il segretario generale
dell'ente Fabrizio Schiavoni -. La scelta di alcuni imprenditori
potrebbe essere quella di non aprire immediatamente, ad esempio
per l'incompletezza della catena dei rifornimenti, o per
marginalità economiche ancora insufficienti. Inoltre il codice
ATECO si riferisce solo alle attività primarie collegate alla
classificazione (dunque il numero è sottostimato perché non
tiene conto delle attività secondarie che potrebbero fare capo a
una stessa azienda); e poi rimane la possibilità per le imprese
funzionali ad altre che possono rimanere aperte, di proseguire
nella loro attività comunicandolo alla Prefetture. Invitiamo gli
imprenditori a consultare gli strumenti che il sistema camerale
offre per orientarsi al meglio tra le diverse disposizioni".
Sul sito www.registro.imprese.it è possibile conoscere il
proprio codice ATECO, www.sostegnoexport.it fornisce indicazioni
sui partner commerciali esteri e il portale
www.ripartireimpresa.unioncamere.it raccorda una serie di
disposizioni normative riprese anche dalla sezione Strumenti per
l'emergenza di Camera Marche che raccoglie informazioni utili e
aggiornamenti normativi da fonti istituzionali (Ministero dello
Sviluppo Economico, Unioncamere, Regione Marche in primis)
rivolte a imprese e cittadini. (ANSA).