(ANSA) - PERUGIA, 8 NOV - Sono in media tre al giorno le
aggressioni denunciate in Italia dagli operatori sanitari.
Soltanto nell'ultimo anno le violenze denunciate sono state
1.200, di cui 456 hanno riguardato gli addetti al Pronto
soccorso. Per questo la Usl Umbria 1 ha stilato un decalogo
contenente le "tecniche verbali per disinnescare o abbassare il
livello di una situazione esplosiva" che è già stato distribuito
a tutti i pronto soccorso aziendali e sta per essere consegnato
anche ai poliambulatori, alle postazioni Cup e ai reparti di
degenza.
Cosa fare se arriva un paziente particolarmente aggressivo? In
primo luogo - spiega la Usl - cercare di mantenere sempre la
calma e parlare con un tono modulato senza porsi sulla
difensiva. Non toccare mai il paziente e mantenersi a distanza:
il contatto fisico, infatti, può essere percepito come
minaccioso dall'utente. Nel caso in cui il malato aggressivo sia
accompagnato, valutare bene il ruolo dell'accompagnatore e
allontanarlo nel caso in cui sia fonte di agitazione.
Inoltre il medico o l'infermiere deve sempre mostrarsi
gentile e cercare di rispondere a tutte le domande, anche quando
vengono poste con arroganza. Nel caso in cui le procedure non
funzionino, è necessario chiedere aiuto alle forze dell'ordine o
ai colleghi.
Al decalogo la Usl Umbria 1 ha affiancato una formazione
specifica che ha visto la collaborazione di vari servizi tra cui
lo staff di sicurezza aziendale, lo staff di comunicazione e
area funzionale di psicologia e il servizio aziendale di risk
management.
Inoltre, all'ospedale di Città di Castello, primo esempio in
Umbria, si è concluso un corso di difesa personale per gli
operatori sanitari, tenuto dal luogotenente dei carabinieri
Fabrizio Capalti, dal maestro Augusto Mariotti del Centro Judo
Ginnastica tifernate e dal dottor Marco Mariucci. Il corso, che
sarà replicato anche il prossimo anno, ha visto la formazione di
40 operatori con nozioni di legislatura, tecniche di difesa e
nozioni di psicologia.