Trasformare alcune strade della città in 'zone 30' con sensori di velocità e dissuasori, aumentare lo spazio dei dehors e rendere disponibili servizi alla persona compatibilmente alle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19: sono le linee guida del documento 'Aosta riparte', elaborato dalla giunta come "punto di partenza, non di arrivo", e aperto alle idee di "consiglieri e singoli cittadini", ha detto in conferenza stampa il sindaco del capoluogo regionale, Fulvio Centoz.
E' previsto che la limitazione della velocità a 30 chilometri orari parta dalla rotonda di viale dei Partigiani a quella di via Torino lungo l'asse completo di via Festaz e via Torino (estendendola "a tutte le vie a sud dell'asse Via Festaz entro le Mura romane e comprendendo anche via Vevey e via Lucat") e quindi in viale Conte Crotti e via Bréan. In un secondo momento toccherebbe all'asse Corso Père Laurent e Via Xavier de Maistre, con via Zimmerman, via Guédoz, viale della Pace ed eventualmente via XXVI Febbraio. Poi, come terzo step, a via Lys - via Binel nel tratto compreso tra via Chambery e corso Lancieri. Infine è in programma la pedonalizzazione dell'Arco d'Augusto (dopo che saranno realizzate le rotonde agli incroci di via Monte Emilius con corso Ivrea e via Clavalité). L'obbiettivo è anche di "disincentivare la sosta sugli stalli blu, incentivando i parcheggi in struttura", ha detto Jeannette Migliorin, assessore alla Mobilità. "Attraverso la regolamentazione del traffico in alcune zone centrali della città a particolare vocazione commerciale", si legge nel documento, è possibile "creare le condizioni affinché le attività commerciali stesse possano (se necessario) espandere all'esterno i propri spazi di vendita in modo da garantire il distanziamento sociale di sicurezza, senza diminuire la propria capacità di offerta (andando ad esempio ad occupare (dove possibile) i posti auto".