Non si arriva ai volumi del 2019, ma i valori crescono. E per il brindisi delle festività di fine anno vengono privilegiate le bolle tricolori. "C'è voglia di uscire, ma anche di ritornare in casa. Le prenotazioni fuoricasa sono state in forte rilancio fino a fine novembre, ma, tra superpass e regioni di nuovo in giallo, tra gli operatori cresce la tensione per disdette dietro l'angolo. Le conferme arrivano solo all'ultimo momento. Insomma c'è voglia di spendere per Natale e Capodanno ma incertezze sul breve e medio termine", sottolinea Giampietro Comolli, presidente Ovse, struttura attiva dal 1991 fondata all'Università Cattolica di Piacenza. In questo contesto, osserva l'analista economico, certi consumi, soprattutto in horeca, luoghi di vacanza, in montagna e per cibi&vini non indispensabili ma funzionali alle feste di fine anno, dipendono dall'ultima sicurezza e informazione. Anche in tutti i paesi europei si respira la stessa aria. "È un periodo - evidenzia Comolli - di consumi e acquisti concentrati: circa il 37-40 per cento del totale annuo va in regali, feste, brindisi. Il confronto con le feste 2020 è estremamente positivo. Mancheranno all'appello ancora 6 milioni di bottiglie di bollicine rispetto al 2019. Le stime fissano in 67-68 milioni di bottiglie di spumanti italiani, con una spesa di 610-620 milioni di euro".
Per la sola notte dal 2021 al 2022, Ovse stima che salteranno 39-42 milioni di bottiglie di bollicine. Solo 2 milioni i tappi di Champagne, in calo del 27% rispetto al 2019 e del 16% rispetto al 2020.
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