Ma la cucina triestina risente di molte più influenze, da quelle venete della Serenissima a quelle ungheresi e asburgiche.
Ne risulta un mondo nel mondo della cucina italiana, molto ben raccontato da Rita Mazzoli e Marina Raccar. Un viaggio che tocca anche i luoghi della città che chiamano la piccola Vienna sul Mare. Dal porto, alle osterie del centro attraverso caffè, prosciutti e baccalà, alle sarde fritte. Quante anime ha la cucina di Trieste! E poi gli altri simboli della città, anche quelli che non c'entrano con il cibo. La bora, ad esempio, che sradica gli alberi e fa volare copi e rami come ricordano le autrici e come citava Stenthal scrivendo che "Vento forte è quando hai paura che ti porti via il cappello, Bora è quando hai paura di romperti un braccio". Ci sono anche i piatti da gustare quando il vento è forte o quando il freddo punge jota o pasta e fasoi, immagini e gusti senza tempo di una Trieste che più popolare non si può.
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