Due giorni di dibattiti sulle
coltivazioni floreali ecosostenibili o il floral design ma pure
workshop pratici su come ad esempio si realizza uno slow
bouquet: è quanto accadrà il 30 aprile e l'1 maggio in occasione
dell'evento primaverile di Slowflowers Italy, quest'anno
ospitato nell'antico complesso di Sant'Angelo Vico l'Abate, nel
comune di San Casciano, nel Chianti fiorentino, fino a poco
tempo fa abbandonato e che per l'occasione sarà allestito con
fiori coltivati e spontanei.
Del futuro del mercato floreale in ottica bio si parlerà in
particolare nella tavola rotonda 'Flower farms, grandi
produzioni e floral design-mutamenti di prospettive economiche e
nuovi valori' a cui parteciperà Paolo Fontana, presidente del
World biodiversity association. Tra i diversi workshop per
addetti ai lavori e appassionati proposti si va dalle tecniche
di composizione floreale a insegnamenti di coltivazione rivolte
ai farmers fino a lezioni per valorizzare la presenza on-line di
chi lavora con i fiori.
Slowflowers Italy è un'associazione che ha tradotto nel mondo
floreale i principi dell'alimentazione bio, predilige prodotti
100% naturali e a chilometro zero, e si impegna a promuovere una
scelta floreale consapevole come volano per la ripresa economica
della floricoltura italiana e per lo sviluppo del 'floral
design' come settore di alta qualità del Made in Italy. Per
farlo l'associazione culturale ha annunciato la creazione della
'Rete di Slowflowers Italy', piattaforma digitale dove
presentare i soci che credono nel floral design ispirato alla
natura e alla bellezza etica. Negli Stati Uniti e in Australia
il mutamento del mercato dei fiori da taglio in ottica bio è già
in atto da tempo, spiegano i promotori in una nota, e
l'obiettivo della rete italiana è stimolare anche qui un
dibattito che porti alla crescita del settore puntando sul fatto
che la Penisola è una delle principali mete del destination
wedding.
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