Bere caffè può ridurre il rischio di cancro nell'apparato
digerente e al fegato. A dirlo è una ricerca pubblicata sulla
rivista scientifica Food Research International e realizzata
dall'Università Statale di San Paolo del Brasile e
dell'Università di Granada. In questo studio, dunque, sono stati
evidenziati i fattori positivi contenuti in una tazzina di caffè
e associati alle forme di cancro che toccano, oltre che il
fegato, anche il cavo orale, e i tratti dell'esofago, dello
stomaco e il colon-retto.
Secondo quanto emerso nel lavoro che ha coinvolto gli
studiosi brasiliani e spagnoli, nel caffè (e, dunque,
nell'estratto che si può bere in diverse varianti, come quella
dell'espresso), ci sono alcune molecole (come gli alcaloidi
della caffeina e della trigonellina, l'estere polifenolico,
l'acido clorogenico) che sono tra i più importanti composti
bioattivi che hanno dimostrato di modulare alcuni comuni
bersagli molecolari direttamente coinvolti nelle caratteristiche
chiave di sviluppo del cancro.
Per i ricercatori questo studio può essere utile per cercare
di capire come lottare contro le metastasi e le recidive dei
tumori che sono più aggressivi e che resistono alle terapie
convenzionali come la radio e la chemioterapia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA