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Nucleare: Costa, sarà la più grande consultazione pubblica

Nucleare

Nucleare: Costa, sarà la più grande consultazione pubblica

Processo durerà 3 anni e mezzo. Le tappe e come sarà il deposito

ROMA, 08 gennaio 2021, 14:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non è iniziata nessuna costruzione" del deposito nazionale nucleare "proprio perché prima verranno ascoltati i territori", con "la più grande consultazione pubblica degli ultimi anni: un processo che durerà almeno 44 mesi, circa tre anni e mezzo e che con estrema trasparenza coinvolgerà amministratori, università, associazioni di categoria e tutti i cittadini". Lo rileva il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, in un post su Facebook precisando che "è un'opera necessaria e bisogna realizzarla con la massima partecipazione e trasparenza".
    La pubblicazione della Cnapi, la carta con i 67 luoghi potenzialmente idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari, avvenuta il 5 gennaio, è solo l'inizio di un processo lungo, complesso e partecipato, che dovrebbe portare in futuro alla individuazione del sito definitivo.
    Pubblicato l'elenco dei siti a cui hanno seguito le proteste di Comuni e Regioni, per almeno due mesi si potrà consultare la documentazione. Dopodiché, nel giro di quattro mesi sarà organizzato un seminario nazionale con enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca. Nel corso di questo, saranno esaminati tutti gli aspetti legati al deposito, dalla sicurezza all'economia. In base ai risultati del Seminario Nazionale, Sogin aggiornerà la Cnapi. La Carta verrà nuovamente sottoposta ai pareri dei ministeri dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente e delle Infrastrutture, e dell'ente di controllo Isin.
    Dopo tutte queste valutazioni, il ministero dello Sviluppo Economico preparerà la versione definitiva del documento, cioè la Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee. "Sarà una procedura fortemente partecipata e trasparente - ha scritto in un comunicato il ministero dell'Ambiente - condotta coinvolgendo gli amministratori e i cittadini tutti, e al termine della quale potranno pervenire le candidature dei comuni". A quel punto, spetterà al governo scegliere il sito definitivo. La Sogin prevede che per la realizzazione del Deposito saranno necessari 4 anni di cantieri. La struttura occuperà 150 ettari: 110 per il deposito e 40 per un Parco tecnologico dedicato alla ricerca e alla formazione sul nucleare. Il deposito sarà costituito da 90 costruzioni in calcestruzzo, le "celle". All'interno saranno conservati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i "moduli". Questi conterranno a loro volta i bidoni metallici dei rifiuti radioattivi stabilizzati, i "manufatti". Nelle celle verranno sistemati circa 78.000 metri cubi di rifiuti a molto bassa o bassa attività. Una volta riempite, le celle saranno ricoperte da una collina artificiale di materiali inerti e impermeabili, sulla quale crescerà l'erba. L'impianto riceverà rifiuti per 40 anni. Dopo, li custodirà fino a che non saranno più radioattivi, per 300 anni. In un'apposita area del deposito saranno stoccati anche 17.000 metri cubi di rifiuti a media e alta attività, quelli che rimangono radioattivi per migliaia di anni. Questi dovranno poi essere sistemati definitivamente in un deposito sotterraneo ancora da individuare, probabilmente a livello europeo. L'impianto costerà 900 milioni di euro, finanziati con la quota delle bollette elettriche destinata allo smantellamento degli impianti nucleari. La stessa quota finanzierà la gestione dei rifiuti dalle centrali atomiche. Per gli altri rifiuti (ad esempio quelli medicali), pagherà chi li smaltirà lì. "Si stima che la costruzione del Deposito - scrive Sogin - genererà oltre 4.000 posti di lavoro l'anno per 4 anni di cantiere. Durante la fase di esercizio, l'occupazione diretta è stimata mediamente in circa 700 addetti, fra interni ed esterni, con un indotto che può incrementare l'occupazione fino a circa 1.000 unità". Il decreto legislativo 31 del 2010 riconosce poi al territorio che ospiterà il Deposito un contributo economico da contrattare fra gli enti locali e la Sogin.
   

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