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Brugnaro, 'Ticket Venezia ma non per chiudere la città'

Brugnaro, 'Ticket Venezia ma non per chiudere la città'

Presentazione a Roma, 'non è per fare cassa o creare numero chiuso'

ROMA, 04 aprile 2024, 12:50

Redazione ANSA

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Ticket Venezia - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Vorrei che in qualche modo o vinciamo tutti o perdiamo tutti. Non sto facendo campagna elettorale, non devo essere rieletto. Questa operazione non è per chiudere una città, non è una caserma, non c'è un numero chiuso. Stiamo cercando di rendere prenotabile una città". A dirlo è il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Grazioli, nella nuova sede dell'Associazione Stampa Estera, dove è stato presentata l'iniziativa sperimentale, per ora di qualche giorno, di introdurre il contributo di accesso per entrare nel centro storico di Venezia.

"Credo che se troviamo una chiave giusta, questa cosa, migliorandola ovviamente, può diventare uno schema su cui possono lavorare altre città nel mondo, nei luoghi più simbolici e delicati per rendere vivibili e utilizzabili con gentilezza e con rispetto luoghi così importanti per tutti", aggiunge il sindaco della 'Serenissima'. Brugnaro infine ha sottolineato che "non è per fare cassa, è una sperimentazione di poche giornate. Il primo obiettivo è difendere la città e riuscire a renderla vivibile".

 "Abbiamo il dovere di preservare questi grandi centri storici del mondo. Non è mai successo nella storia che qualcuno ci provasse, a parole tanti, fiumi di parole, libri di parole. Nei fatti nessuno rischia niente, nessun politico farebbe quello che sto per fare io. Se funziona diranno tutti che è banale, sono il primo a dirlo, se non funzionerà perché crea critiche, disagi e problemi farò semplicemente una brutta figura" ha aggiunto Brugnaro.

Il capoluogo veneto "era la perla attorno alla conchiglia. Il tema Unesco si interfaccia proprio con questo. Non possiamo tutelare solo la città storica, ma dobbiamo tutelare tutta la città metropolitana. Tutte le persone che vengono a Venezia trovano un piccolo pezzo della loro storia, della loro civiltà - aggiunge - Il turismo non è soltanto l'idea di persone che girano e scattano foto, ma sono alla ricerca di qualcosa. Può essere religioso, di ricerca storica, un'idea romantica di passare belle giornate. La bellezza non è fine a se stessa a Venezia". 

 "Lo Stato - ha spiegato inoltre il primo cittadino della città lagunare - da sempre ha finanziato con la legge speciale dei finanziamenti specifici per la salvaguardia di Venezia. Da quest'anno, nel 2024, sono finiti i finanziamenti degli speciali. Devo pensare che da qualche parte devo trovare le contribuzioni. Altrimenti la città non sta in piedi, bisogna continuamente fare manutenzioni. Venezia è una città perfetta perché continuiamo a lavorarci in maniera incredibile per il mondo intero. Dobbiamo lavorare affinché il governo e il parlamento ci finanzi di nuovo la legge speciale" ha spiregato rispondendo alle domande dei giornalisti. "Ho altri due anni da sindaco, non è un problema mio, ma di tutti. La maggioranza è la stessa che è al governo del paese ma le cose devo dirle: questo governo non ha finanziato nulla della legge speciale. Abbiamo chiesto per la legge speciale un finanziamento di 150 milioni di euro all'anno per i prossimi 10 anni. Abbiamo bisogno di quei finanziamenti". 
   

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