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Fda affida a Università Verona studio su farmaci biosimilari

Fda affida a Università Verona studio su farmaci biosimilari

Dal loro sviluppo risparmi per il servizio sanitario

VERONA, 29 settembre 2023, 11:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Food and drug administration (Fda), L'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha finanziato con 1,5 milioni di dollari una ricerca dell'Università di Verona sui "farmaci biosimilari", i medicinali simili a farmaci già autorizzati, di cui sia scaduta la copertura brevettuale, e che possono fornire maggiori opzioni di trattamento, accesso e competitività economica.
    Il progetto, dal titolo "Bridging the gap: using foreign real-world data to inform interchangeable biosimilar approvals", è stato presentato da Gianluca Trifirò, ordinario di Farmacologia e direttore della scuola di specializzazione di Farmacologia e tossicologa clinica dell'ateneo veronese, e vedrà coinvolti i docenti del dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica, anche per conto del centro regionale di farmacovigilanza della Regione Veneto. Le attività saranno svolte in collaborazione con il Biologics and biosimilars collective intelligence consortium degli Usa e il centro accademico danese Southern Denmark University, per una durata complessiva di due anni.
    "Le terapie biologiche - commenta Trifirò - hanno notevolmente rivoluzionato il trattamento di molte malattie croniche infiammatorie, ma i costi elevati possono creare notevoli pressioni sul sistema sanitario nazionale. I farmaci biosimilari possono rappresentare un'opportunità di risparmio, ma il loro utilizzo presenta ancora criticità soprattutto per quanto riguarda il passaggio tra il farmaco biologico cosiddetto 'originator' in pazienti in trattamento cronico, e il rispettivo farmaco biosimilare, per cui è fondamentale il monitoraggio con dati del mondo reale. Il nostro progetto avrà, quindi, un'importante valenza regolatoria in quanto si potrà valutare l'intercambiabilità dei farmaci biologici originator ed i rispettivi biosimilari, tramite banche dati sanitarie americane e dei due Paesi europei coinvolti in differenti aree terapeutiche".
   

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