La questione dei beni confiscati
alle mafie in Valle d'Aosta - che attualmente sono circa una
trentina - e del loro successivo utilizzo è stata al centro
della riunione dell'Osservatorio regionale permanente sulla
legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso. .
Il sindaco di Quart, Fabrizio Bertholin, ha parlato di "percorsi
burocratici molto lunghi per acquisire e, successivamente
assegnare questi beni". "Nonostante l'iter piuttosto complicato
- ha aggiunto - abbiamo già assegnato un terreno
all'associazione Forrest Gump, che si occupa di disabilità, e un
appartamento alla cooperativa sociale La Libellula che eroga un
servizio di Tate familiari. In un altro immobile, invece, sarà
attivato nel breve un progetto di housing first". "Ci ha
lasciati perplessi constatare che anche in una piccola comunità
come la nostra - ha aggiunto il sindaco di
Challand-Saint-Victor, Michel Savin - era presente un bene
sottratto dallo Stato alla criminalità organizzata. L'immobile
confiscato, e assegnato poi al nostro Comune, era stato
acquistato da persone residenti fuori Valle. Oggi è la Maison du
Tsan e ha un significato simbolico molto importante, tanto che i
ragazzi che praticano questo sport hanno giocato una partita di
campionato con la maglia dell'associazione Libera, non solo per
ricordare la provenienza di questo bene, ma anche per
sensibilizzare la popolazione su questa tematica di non poco
conto".
Infine il sindaco di Charvensod, Ronny Borbey: "Abbiamo
acquisito un box auto frutto di una confisca che è stato
assegnato all'associazione Fiolet ed è attualmente utilizzato
come magazzino per riporre materiale e attrezzattura. Un bene
che torna alla comunità, utile per la collettività, un gesto
importante dal grande valore simbolico".
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