"Si è data una lettura del Defr che sembra essere la descrizione di una realtà amministrativa e socio-economica parallela: una visione molto soggettiva, distorta ma smentita dai fatti". Lo ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle repliche della Giunta alla discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025.
"Dopo tanti anni di impasse sul tema del nuovo ospedale - ha aggiunto - l'anno prossimo sbloccheremo i lavori, così come abbiamo già sbloccato opere ferme da anni come l'aeroporto e Maison Caravex. Abbiamo risposto alla crisi economica, legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina con aiuti che, rispetto alla popolazione, sono tra i più importanti in Italia. Siamo intervenuti anche in altri settori aumentando, ad esempio, le risorse agli enti locali. Il Consiglio regionale, che parla con i suoi atti amministrativi, nonostante l'impasse totale che gli è stata attribuita, negli ultimi due anni ha approvato una media di 35 leggi all'anno rispetto alle 19 leggi degli anni precedenti. Questo è un elemento non banale e indicativo del nostro lavoro".
"Fa riflettere, poi, la questione sollevata anche in maniera piuttosto accesa - ha concluso - sulla possibilità di questa maggioranza di dialogare con Roma. Rivendico l'autonomia di questo Consiglio Valle rispetto alla politica nazionale e il sacrosanto diritto di avere idee e posizioni che non siano per forza appiattite o allineate alla maggioranza di turno a Roma.
Davvero vogliamo rifarci alla politica dei rubinetti? La Valle d'Aosta ha una dignità e non ha bisogno di padroni esogeni.
Certo il Governo regionale deve coltivare rapporti e stabilire azioni sinergiche con il Governo centrale ma continuando a difendere la propria autonomia".
"Siamo qui per affrontare i problemi e per risolverli, dando risposte concrete al territorio. In quest'ottica abbiamo attivato un dialogo continuo con tutte le associazioni interessate dai problemi dell'agricoltura e della montagna" ha detto l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Davide Sapinet. Per l'Assessore all'istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, Luciano Caveri, "il catastrofismo non abita qui: vedere sempre nero è scarsamente utile per la discussione, a meno che ci si voglia rivolgere ai propri elettori piuttosto che al Consiglio. Certa sicumera, a volte offensiva, non dovrebbe fare parte di una dialettica politica normale". L'Assessore al bilancio, Carlo Marzi, ha poi spiegato che "il Defr non è altro che la traduzione di un atto politico in una programmazione concreta, non è affatto un libro dei sogni ma un documento che contiene azioni precise, frutto della programmazione, improntato al miglioramento dell'azione amministrativa". "Stiamo operando con buon senso - ha concluso - dando attuazione alla programmazione delle idee inserite nel documento".
L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Roberto Barmasse, ha evidenziato che "nel Defr sono stati individuati gli obiettivi prioritari e strategici, quantificando le risorse economiche necessarie per ogni annualità. Sono elencate le infrastrutture (ospedali e case di comunità, centrali operative territoriali) ed è anche indicata la riorganizzazione dell'assistenza territoriale adeguata al nostro contesto. Un aspetto centrale è l'attenzione alle risorse umane che lavorano nella sanità: questo tema è quello maggiormente attenzionato e nessuna inerzia può essere attribuita perché stiamo agendo con tutti gli strumenti disponibili, assumendoci responsabilità amministrative per percorrere soluzioni mai perseguite prima e al limite delle nostre competenze regionali". Per l'Assessore ai beni culturali, turismo, sport e commercio, Jean-Pierre Guichardaz, "le azioni concrete sono quelle su cui la popolazione sarà chiamata a valutare la bontà dell'operato di questo Governo. La macchina amministrativa lavora con passione e dedizione e demonizzare 'l'ente pubblico cattivo' non aggiunge niente al dibattito. La nostra azione è il frutto di scelte pluridecennali in cui siamo tutti a vario titolo coinvolti.".
Infine l'Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha sostenuto che "questa maggioranza e questo Governo, in particolare, hanno fatto il massimo in una condizione politica sfiancante, difficile da gestire, oltre che in una situazione economica critica. È difficile gestire una maggioranza a 18, ma è altrettanto difficile costruire una nuova maggioranza: il tema aperto è quello del confronto politico per vedere se ci saranno maggioranze più coese in termini di contenuti e non solo di numeri. Sono quindi soddisfatto del lavoro svolto, perché il Defr rappresenta la nostra visione politica, indica una progettualità e delle azioni da mettere in campo, con risorse finanziarie certe. Con questo DEFR abbiamo cercato di recuperare la mancanza di programmazione degli ultimi anni derivante dall'instabilità politica".
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