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Regione, in sanità smaltite il 90% delle liste d'attesa

Regione, in sanità smaltite il 90% delle liste d'attesa

Tesei sottolinea 'importanza gestione appropriatezza richieste'

PERUGIA, 21 novembre 2023, 20:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Continua l'erosione delle prestazioni in sanità accumulate fino a maggio 2023. Ad oggi, infatti, risultano smaltite circa il 91% delle liste d'attesa a quella data, mentre il sistema delle totali in sospeso si attesta intorno alle 48 mila. Questi alcuni dei dati forniti nel corso di una riunione che si è tenuta a Palazzo Donini alla presenza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, dell'assessore alla Sanità, Luca Coletto, del direttore regionale, Massimo D'Angelo, di quelli delle Aziende ospedaliere e sanitarie locali, e dei distretti sanitari.
    Nello specifico dell'andamento, delle 77.452 prestazioni che si registravano al primo maggio '23, ne sono state gestite oltre 69 mila (il 91%) - sottolinea la Regione in un comunicato -, portando così il numero totale delle accumulate ante primo maggio, e ancora in sospeso, a 7.195 (circa il 9% del totale iniziale).
    Ad oggi le prestazioni in attesa totali sono 48.540 (63% di quanto registrato al primo maggio), dato che - è stato spiegato - ormai appare costante nei rilievi delle ultime settimane, ma che ha visto una erosione del 7% rispetto al numero comunicato il 22 settembre scorso (oltre 52 mila), nel corso della precedente riunione.
    Delle prestazioni accumulate da maggio ad oggi (41.345) oltre la metà (22.217) riguardano i fragili per i quali la politica regionale ha deciso di preservare il principio di prossimità territoriale (over 65, oncologici e invalidi gravi) allo scopo di offrire all'utenza un servizio più agevole, nonostante tale scelta rallenti lo smaltimento e costituisca più della metà del nuovo accumulo avvenuto da maggio.
    Dalla riunione è poi emerso che attualmente il sistema sanitario pubblico regionale riesce a dare una risposta entro i tempi previsti ad oltre il 90% delle prestazioni urgenti, tra l'86% e l'89% delle prestazioni a breve e differite a 60 giorni, e percentuali tra il 70 e il 76% per ciò che riguarda le differite a 30 giorni e programmate, dati che vengono ritenuti "ancora non soddisfacenti".
    Tesei ha sottolineato l'importanza della gestione dell'appropriatezza delle richieste, ma in maniera particolare ha chiesto un forte incremento della produttività da parte delle Aziende sanitarie riscontrando che ad oggi tale di tutte le prestazioni specialistiche offerte "appare ancora inferiore del 10% circa rispetto al periodo pre-Covid. Il tutto al fine di diminuire i tempi di attesa dei cittadini per ricevere le prestazioni richieste.
   

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