(ANSA) - PERUGIA, 06 GIU - "Prosegue la modernizzazione del
trasporto pubblico locale dell'Umbria, nonostante la serie degli
scioperi indetti da Filt Cgil e Faisa Cisal, che si alternano a
quelli dell'Usb. Scioperi che arrecano purtroppo disagi ai
cittadini, ma nessun possibile risultato contro la legge": è
quanto afferma l'assessore regionale ai Trasporti, Enrico
Melasecche.
"Filt Cgil e Faisa Cisal hanno proclamato trionfalmente il
sesto sciopero - evidenzia Melasecche in una nota - per domani,
mercoledì 7 giugno, contro la riforma che la Giunta Tesei sta
conducendo per portare l'Umbria nel nuovo secolo. La verità è
che, quanto a digitalizzazione, il tpl dell'Umbria è rimasto
quello dello scorso secolo e questo costituisce un freno pesante
allo sviluppo, alla tutela dei più deboli, alla lotta alla
evasione nel pagamento del biglietto che era giunta a livelli
inaccettabili, all'utilizzo dei mezzi pubblici che stiamo
incentivando in tutti i modi, peraltro con risultati molto
interessanti come nel caso dei circa tredicimila universitari
che hanno sottoscritto, di fatto gratuitamente, l'abbonamento
'Umbria Unipg'. Questo sciopero - sottolinea - è stato preceduto
di pochi giorni da quello dell'Unità sindacale di base che, con
un massimalismo esasperato, chiede di trasformare in dipendenti
pubblici tutti i lavoratori delle tante società che gestiscono
il trasporto pubblico, quindi triplicando i dipendenti della
Regione, con conseguenze che sarebbero catastrofiche per il
bilancio regionale, tanto pagherebbe Pantalone. Scioperi spesso
sdoppiati che creano confusione e danni ai cittadini. Quali sono
le ragioni addotte? Lotta contro i licenziamenti che non
esistono - rimarca l'assessore Melasecche - se non nelle loro
invenzioni, oltre alla pretesa di mandare in gara in un solo
lotto l'intero servizio autobus dell'Umbria, pretesa questa
decisamente contraria alla legge, quando da dieci anni l'Umbria
è già servita da tre diverse società. Non solo. I due sindacati
Filt Cgil e Faisa Cisal hanno attaccato la riduzione degli
sprechi utilizzata per rilanciare l'aeroporto San Francesco che
sta contribuendo in modo estremamente positivo allo sviluppo del
turismo e della immagine dell'Umbria con molti posti di lavoro
in più in tutti i settori collegati. Va ricordato che l'attuale
meccanismo dell'atto d'obbligo, senza alcuna gara, pone la
Regione e gli altri enti locali in posizione di debolezza nei
confronti dei gestori, qualsiasi essi siano, tanto che non è
stato fin qui possibile fare né la rateizzazione nel pagamento
degli abbonamenti per le famiglie in difficoltà né la
digitalizzazione spinta che stiamo perseguendo con la gara in
modo da fornire un servizio al passo con i tempi. Questa
consentirà ad esempio agli utenti, in primis ai diversamente
abili, di avere cognizione precisa del tempo di attesa
dell'autobus alle fermate, ma anche una precisa conoscenza delle
percentuali di riempimento in modo da consentire ai Comuni di
indirizzare le risorse verso le tratte più frequentate. I
sindacati scioperanti accusano la Giunta regionale di fare tutto
in silenzio, quando viceversa abbiamo esperito tutti i possibili
tentativi di mediazione che stanno producendo, ad esempio con il
rafforzamento della clausola sociale, risultati interessanti con
gli altri sindacati Fit Cisl, Uil trasporti, Ugl tpl e Orsa.
Abbiamo inoltre pubblicato molti comunicati stampa per informare
correttamente la pubblica opinione, come quelli con cui abbiamo
informato circa i dati reali relativi alla partecipazione agli
scioperi, ben diversi rispetto a quelli riferiti dai sindacati.
È bene invece che i cittadini sappiano che per il funzionamento
del Minimetro occorrono sei addetti a turno ma basta che uno
solo dichiari di scioperare che viene fermata l'intera linea
nonostante la presenza in servizio di cinque dipendenti su sei.
In questo modo il danno provocato è di gran lunga superiore, non
potendosi (sembra) sostituire l'unico scioperante con altro
dipendente. Lo sciopero è un diritto, ma è giusto che i
cittadini ne conoscano le modalità in modo da essere
correttamente informati per darne un proprio giudizio.
Ricordiamo, inoltre, che con la creazione dell'Agenzia stiamo
riducendo l'aumento dei costi grazie all'esenzione dal pagamento
dell'Iva, circa 10 milioni di euro l'anno, mentre con la gara in
corso eviteremo un aumento del debito regionale e dei Comuni di
13 milioni l'anno.
La Giunta regionale per tutto questo, ma anche per evitare che
l'incremento dei costi faccia saltare il bilancio della Regione,
non intende subire imposizioni di sorta per essere poi obbligata
ad utilizzare la leva degli aumenti fiscali che non intendiamo
minimamente attivare per l'intero arco della legislatura. Questa
nuova politica di risanamento e riqualificazione del tpl, con il
deciso miglioramento delle infrastrutture, ferroviarie e
stradali, consentirà all'Umbria di raggiungere finalmente i
livelli di altre regioni all'avanguardia da questo punto di
vista. Invitiamo pertanto tutti i cittadini e anche tutti i
lavoratori a riflettere. La pretesa di ottenere obiettivi
contrari alla legge e contrari agli interessi degli umbri non
può prevalere, per cui gli scioperi reiterati per punto preso
portano solo disagi a chi vi aderisce, a chi li subisce -
conclude Melasecche -, senza la minima prospettiva di successo".
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