Torna in positivo, dopo due anni, il
bilancio di Acciai speciali Terni: l'azienda ha chiuso infatti
l'anno fiscale 2020-2021 con utile netto di 53 milioni 344 mila
euro. Il fatturato ha superato i 2 miliardi di euro, mentre la
produzione ha registrato un milione 79 mila tonnellate di
acciaio liquido, un risultato che non si raggiungeva dal 2013.
"Come è accaduto per l'economia nazionale - si legge in una
nota dell'azienda - Ast ha visto incrementare le sue performance
soprattutto nella seconda metà dell'anno fiscale, ma ha dovuto
affrontare e gestire una vera e propria tempesta che si è
abbattuta sui mercati delle materie prime e su quello
dell'approvvigionamento energetico. Oggi la domanda è trainante
(ad eccezione dell'automotive che continua a essere un settore
debole) e questo ha permesso il raggiungimento di livelli
produttivi importanti, con una saturazione degli impianti:
nonostante questo ci sono stati notevoli miglioramenti di
produttività e qualità, sia interna sia esterna".
Ast evidenzia anche che "pure in un periodo di produzione in
ascesa, gli elevati standard di sicurezza hanno garantito un
livello minimo di infortuni e il raggiungimento del traguardo
"zero infortuni" in quattro reparti dello stabilimento". In
particolare nell'ultimo anno fiscale, Ast ha registrato 13
infortuni ed oggi l'azienda ha un'incidenza di infortuni sei
volte più bassa della media della siderurgia italiana,
registrando la miglior performance di sempre (indice di
frequenza infortuni 3,3 contro 3,4 dell'anno precedente).
Sul piano della gestione della pandemia i protocolli attuati
hanno avuto "pieno successo", visto che nessun focolaio o
cluster si è sviluppato all'interno dell'azienda. Anche
l'introduzione del Green pass obbligatorio non ha creato
problemi organizzativi o produttivi.
In questo esercizio è inoltre proseguita l'attività di
formazione sulla compliance e sull'anticorruzione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA