Ogni anno Legambiente assegna
Bandiere Verdi e Bandiere Nere a progetti particolari per
l'impatto positivo e negativo sull'ambiente. Alla Provincia di
Bolzano viene rimproverata la vendita di un terreno sul
Catinaccio e l'ampliamento del rifugio di Passo Santner. Invece,
la più grande organizzazione ambientalista italiana elogia
l'iniziativa di Baumgart per la valorizzazione dei frutteti
altoatesini.
Nell'ambito della campagna "Carovana degli Alpi" - sottolinea
una nota - Legambiente premia l'iniziativa Baumgart, portata
avanti da otto organizzazioni: Bioland Alto Adige, Federazione
dei Protezionisti Sudtirolesi, Eurac Research,
Heimatpflegeverband, Gallo Rosso (Südtiroler Bauernbund),
Sortengarten Südtirol, il Museo della Frutticoltura dell'Alto
Adige e Ufficio Natura della Provincia autonoma di Bolzano.
L'obiettivo dell'Iniziativa Baumgart è quello di valorizzare la
frutticoltura sparsa nei prati: Baumgart, ad esempio, seleziona
i frutteti sparsi più belli e fornisce consulenza ai comuni e ai
privati.
Legambiente assegna anche una Bandiera Nera alla provincia
di Bolzano. La Bandiera Nera - precisa una nota - è sinonimo di
attacco all'ambiente, al paesaggio e scarsa lungimiranza.
Secondo Legambiente la vendita a privati di un terreno di 900
metri quadrati sul Catinaccio e l'ampliamento del rifugio al
Passo Santner sono esempi negativi. Il vecchio rifugio è stato
demolito e ricostruito circa otto volte più grande. Inoltre la
Provincia ha concesso un contributo di fondi pubblici di quasi
900.000 euro. L'anno scorso la Bandiera nera era stata assegnata
congiuntamente alla Provincia di Bolzano e alla Tierser Seilbahn
SpA, per il collegamento funiviario da Tiers alla malga Frommer
(in Comune di Nova Levante). Fin dall'inizio, la Federazione
Ambientalisti Alto Adige, l'AVS, il CAI Alto Adige,
l'Heimatpflegeverband e Mountain Wilderness avevano criticato
con forza la costruzione della funivia denunciando un danno
all'ambiente e al paesaggio ai piedi delle Dolomiti, patrimonio'
Unesco.Le associazioni hanno criticato anche il finanziamento di
11 milioni da parte della Provincia, ritenendolo uno spreco di
denaro pubblico e un contributo incomprensibile per un operatore
privato.
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