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Tregua per i ghiacciai austriaci grazie alla neve primaverile

Tregua per i ghiacciai austriaci grazie alla neve primaverile

"Il clima estivo è però più importante di quello invernale"

BOLZANO, 05 giugno 2023, 11:51

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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In Austria la neve caduta abbondantemente tra aprile e maggio, dopo un inverno avarissimo di precipitazioni, porta una tregua per i ghiacciai da tempo in agonia. Il bilancio invernale è infatti complessivamente nella media pluriennale. Lo dimostrano le misurazioni effettuate sulla catena montuosa Alti Tauri, come informa Geosphere Austria. "Per l'andamento a lungo termine dei ghiacciai, tuttavia, il clima estivo è più importante di quello invernale", ha spiega all'Apa l'esperto Anton Neureiter.
    "La neve caduta in primavera rappresenta uno sbalzo per quanto riguarda le misurazione nel semestre invernale. Se le misurazioni fossero state effettuate il primo maggio, invece che intorno al 25 maggio, il bilancio sarebbe stato inferiore di circa il 15%", sottolinea Neureiter. Geosphere, insieme all'Università di Vienna, rileva ogni anno in primavera lo stato di salute dei ghiacciai dell'Hohen Sonnblick (Goldbergkees e Kleinfleißkees).
    I primi dati confermano un aumento, che corrisponde all'incirca alla media degli ultimi anni. Quest'anno, alla fine di maggio, l'altezza media della neve a Goldbergkees era di 415 centimetri (dieci centimetri in più rispetto ai dati pluriennali). Ciò corrisponde a un aumento di massa di 1.800 chilogrammi per metro quadrato e supera del 6% la media degli anni passati. Anche a Kleinfleißkees l'altezza media della neve è stata di dieci centimetri superiore alla media.
    Tuttavia, il clima estivo è più decisivo per l'andamento a lungo termine. "Il fattore decisivo sono occasionali ondate di aria fredda che portano neve sui ghiacciai anche d'estate.
    Questo perché un manto di neve fresca riflette quasi il 100% dei raggi solari e protegge meglio il ghiacciaio dallo scioglimento.
    Un ghiacciaio senza neve fresca, invece, è molto più scuro, quindi assorbe molte radiazioni solari e può perdere fino a mezzo metro di spessore di ghiaccio in una settimana", illustra Neureiter.
   

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