Il rugby inglese perde un altro
pezzo, il London Irish è stato sospeso dalla Rugby Football
Union (RFU) da tutti i campionati per la stagione 2023/24
mancando rassicurazioni sulla stabilità finanziaria e il suo
patron Mick Crossan ha alzato bandiera bianca portando i libri
in tribunale. Così il club è finito in amministrazione
straordinaria. E' la terza società che in 8 mesi a causa di
problemi finanziari è stata sospesa dalle competizioni dopo i
Worcester Warriors e gli Wasps.
Il tycoon Mick Crossan punta il dito contro la Rfu: "quella
decisione ha messo fine a ogni speranza di acquisizione del club
e ci ha purtroppo costretti a presentare istanza amministrativa"
scrive in una lettera aperta in cui spiega come sono andati in
fumo sette mesi di trattative con gli americani del consorzio
NUE Equity, guidato dall'avvocato californiano Chip Sloan.
"Da quando ho acquisito il London Irish nel 2013, ho
effettuato un investimento finanziario significativo per
assicurarci di poter competere ancora una volta ai massimi
livelli. Abbiamo lavorato instancabilmente negli ultimi anni per
sviluppare un modello di business più sostenibile, cercando di
attingere alla comunità irlandese, sviluppando nuovi flussi di
entrate, investendo nella nostra fantastica accademia per
sviluppare nella sua casa a West London dopo 20 anni di assenza"
spiega Crossan.
"La realtà è che il rugby professionistico in questo paese
sta attraversando un momento estremamente difficile e, come
sappiamo, molti club stanno purtroppo ancora lottando per
tornare su un percorso stabile dopo la pandemia. Dopo un
decennio di sostegno finanziario al club, non è fattibile per me
continuare ad assorbire le perdite multimilionarie del club ogni
anno, a tempo indeterminato" conclude annunciando il suo passo
indietro.
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