La pandemia di coronavirus fa slittare di un anno tutte le inaugurazioni di grandi opere con cui il nuovo faraone d'Egitto, il presidente Abdel Fattah al-Sisi, sta connotando la propria amministrazione avviata nel 2014 con prospettive di durare vent'anni.
Tra le inaugurazioni di "mega-progetti nazionali" rinviate al 2021 ci sono traslochi presso la nuova capitale amministrativa che sta sorgendo a est del Cairo e quella del Grande museo egizio (Gem) che, vicino alle piramidi, dovrebbe soppiantare per patrimonio e prestigio quello della centralissima piazza Tahrir.
Nel fare l'annuncio, il portavoce presidenziale Bassam Radi ha incluso anche il rinvio dell'apertura di un altro grande museo, quello della civilizzazione egizia. Prima dell'emergenza Covid-19 il governo egiziano voleva spostare ministeri nella nuova capitale per la metà di quest'anno, ricorda il sito del quotidiano Al-Ahram.
L'agglomerato di 700 chilometri quadrati può accogliere più di 6,5 milioni di persone.
Venerdì era stato registrato in Egitto il più alto incremento giornaliero di contagi (120) e decessi (8) portando il totale rispettivamente a 985 e 66.
Tra i reperti che verranno mostrati al Gem vi sono l'intero tesoro di della tomba di Tutankhamon e circa 5.000 manufatti trasferiti dal Museo Egizio del Cairo.
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