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L'Aula della Camera nega i domiciliari per Sozzani

L'Aula della Camera nega i domiciliari per Sozzani

A luglio la Giunta delle Autorizzazioni aveva dato l'ok con il sì di Pd e M5S

19 settembre 2019, 09:29

Redazione ANSA

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Diego Sozzani nella foto del suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Sozzani nella foto del suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA
Diego Sozzani nella foto del suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il clamoroso salvataggio dell'Aula all'esponente azzurro Diego Sozzani, con l'impiego di diversi franchi tiratori nella maggioranza, fa esplodere le voci di nuovi contatti tra maggioranza, Palazzo Chigi e Forza Italia con l'obiettivo di blindare il governo al Senato. Contatti smentiti formalmente da tutti diretti interessati ma che continuano ad essere alimentati dai sospetti secondo cui la maggioranza avrebbe intensificato l'interlocuzione con il partito del Cavaliere per tentare di assicurare al governo numeri sufficienti nella traballante arena di Palazzo Madama.

L'obiettivo sarebbe quello di creare un raggruppamento di "responsabili", non più di 15 senatori, capaci di rendere vano ogni ipotetico tentativo del nuovo movimento di Matteo Renzi di condizionare, come ago della bilancia, i nuovi equilibri. Ipotesi che il movimento 5 stelle teme, tanto da far trapelare l'intenzione di non voler trattare le questioni della coalizione direttamente con la nuova creatura di Matteo Renzi. Intanto, l'irruzione al centro della scena politica del nuovo soggetto continua a scuotere Forza Italia, al cui interno fa scalpore il successo della cena organizzata da Mara Carfagna: oltre cinquanta parlamentari presenti alla sua iniziativa politica.

Una iniziativa che oggettivamente rilancia le chances della vicepresidente della Camera per la guida del partito. Alcuni suoi supporter assicurano che il Cavaliere stesso si stia rendendo conto che le leadership collegiali, i direttori vari, non siano adeguati alla fase politica. E che quindi stia seriamente valutando un gesto in tal senso. Tuttavia, molti osservatori fanno notare come Berlusconi sia consapevole che l'eventuale investitura di Mara Carfagna verrebbe fortemente contrastata da vaste aree del partito, a partire da quella più vicina alla Lega.

Per capire il clima interno al partito basta seguire le dichiarazioni delle ultime ore. Mara Carfagna osserva: "né salviniani né renziani ma per sempre berlusconiani". Dura la replica della capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, che puntualizza: "Accostare 'salvinismo' e 'renzismo' mi pare sbagliato. Noi siamo sì distinti da Salvini, ma nel centrodestra". Intanto, Silvio Berlusconi boccia l'ipotesi che un drappello di suoi senatori possa invece prendere la strada di Italia Viva: "Da quello che mi risulta questa possibilità non esiste. Non credo - assicura il Cavaliere da Strasburgo - ci siano nostri parlamentari che pensino di avere maggiori possibilità di essere rieletti andando in un altro partito dove comunque verrebbero accolti come dei transfughi". In realtà una ex azzurra è già passata alla Corte di Renzi: si tratta di Donatella Conzatti, ex Scelta civica, che ha ammesso di "voler partecipare sin dal principio, senza attese e tatticismi, alla fondazione di Italia Viva". E si vocifera che non potrebbe essere la sola proveniente da Fi. Al contempo, in vista del vertice tra i leader del centrodestra in programma la settimana prossima, Berlusconi non esclude di scendere in piazza: "L'abbiamo fatto contro il governo Prodi quando aveva esagerato nella pressione fiscale. Se il governo metterà le mani eccessivamente nelle tasche degli italiani, se andrà a limitare i diritti di libertà dei cittadini, può darsi - prosegue - che noi giudicheremo che si debba fare una manifestazione di piazza".

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