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Giorno della Memoria: la fuga di 15.000 ebrei viennesi a Shanghai

Giorno della Memoria: la fuga di 15.000 ebrei viennesi a Shanghai

Convegno "Vienna-Trieste-Shanghai. Un viaggio della Memoria"

BOLZANO, 25 gennaio 2022, 12:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A ridosso del Giorno della Memoria, l'Istituto Italiano di Cultura di Vienna ospita - il 25 gennaio - il convegno dal titolo "Vienna-Trieste-Shanghai. Un viaggio della Memoria".
    Con il convegno, l'ambasciata intende rievocare la vicenda di come circa 15 mila ebrei, soprattutto viennesi, si sono salvati dallo sterminio nazista rifugiandosi in Cina attraverso l'Italia. Imbarcandosi cioè a Trieste e Genova su navi del Lloyd Triestino per Shanghai, nonostante fossero già in vigore anche in Italia le leggi razziali.
    Le concessioni internazionali di Shanghai erano allora l'unico porto al mondo che consentiva l'accesso senza visto ed il Lloyd Triestino garantiva il collegamento di linea con i suoi celebri transatlantici. Nonostante la Cina fosse in guerra con il Giappone, Shanghai era considerata la "perla d'Oriente" e vi viveva già una piccola, ma influente, comunità sefardita che prestò assistenza ai rifugiati in arrivo dall'Europa. Nel 1943 i giapponesi confinarono i rifugiati ebrei in un'area cittadina che divenne, di fatto, l'ultimo ghetto della storia. La vicenda ebbe comunque un lieto fine poiché nessuno dei rifugiati ebrei di Shanghai perse la vita. Dopo la guerra alcuni tornarono in Austria, molti emigrarono in Israele ed altri negli Stati Uniti.
    Ben diversa fu invece la sorte degli ebrei italiani in Cina dopo l'8 settembre 1943.
    Il programma prevede: un saluto introduttivo di Fabrizio Iurlano (direttore Istituto di Cultura); un saluto di Ariel Muzicant (presidente onorario Comunità Ebraica Vienna e vicepresidente del Congresso Ebraico Europeo); un invernato dell'ambasciatore Stefano Beltrame (che dal 2014 al 2018 è stato Console Generale a Shanghai); interverranno il prof. Maurizio Eliseo di Trieste (CEO Thalia Marine Services) e il prof.
    Clemens Jabloner (docente di teoria legale presso l'Università di Vienna, ex vice cancelliere federale e discendente di rifugiati ebraici di Shanghai). 
   

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