"È assolutamente necessario garantire
la tenuta dei conti pubblici dagli effetti della misura del
superbonus, ma al tempo stesso occorre migliorare il decreto per
evitare che anche il mondo delle onlus e del terzo settore sia
fermato ora, dopo che la cooperazione sociale non ha potuto
utilizzare tale strumento nei primi due anni di vita, con
conseguente rinvio di investimenti utili a rafforzare la rete
dei servizi rivolti esclusivamente alle persone più fragili
delle comunità locali, a causa di incomprensibili
interpretazioni restrittive che sono state superate con grande
ritardo. Bene quindi dare un termine al superbonus, ma bisogna
dare una finestra più ampia per questi soggetti, non limitandosi
solo ad includere quanto già nel frattempo è stato avviato". Lo
afferma Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative,
commentando in una nota lo schema approvato in Cdm in materia di
superbonus.
"Auspichiamo pertanto che lo schema approvato dal Cdm sia
migliorato in Parlamento tenendo conto delle necessità di
adeguamento di enti no profit soprattutto nel caso di
ammodernamento delle strutture relative ai servizi sociali,
sociosanitari educativi o di inserimento lavorativo delle
persone svantaggiate", prosegue Gardini, sottolinando che
"andrebbero infine tenute in debita considerazione le zone
colpite dal sisma che hanno esigenze e priorità diverse dalle
zone non colpite".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA