Le misure di sostegno pubblico per il
miglioramento energetico degli immobili, imposto dalle norme Ue,
dovranno essere destinate in via prioritaria "alle famiglie meno
abbienti" e concentrarsi sugli interventi più efficaci visti i
vincoli di finanza pubblica. E' quanto emerge da uno studio
pubblicato dai ricercatori della Banca d'Italia che sottolinea
anche come un "elemento critico" sul fronte degli investimenti
delle banche e del mercato risieda "nella scarsa disponibilità
dei dati sull'efficienza energetica delle abitazioni, sui
consumi energetici e sulle misure di
incentivazione passate". "Sarebbe anche opportuno che agli
incentivi fiscali si affianchino altri strumenti e che siano
previste coperture adeguate e certe" rileva lo studio.
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