Si sono mosse in ordine sparso le
principali borse di Asia e Pacifico, con la crisi del colosso
Evergrande (-10,9% a 2,38 dollari di Hong Kong) non ancora
risolta, ma un clima diffuso di fiducia nella ripresa. Chiaro il
segnale giunto dal Giappone, dove l'indice Pmi dei servizi di
settembre è salito da 42,9 a 47,4 punti. Positive Tokyo (+2,06%)
e Taiwan (+1,07%), sulla scia della chiusura dei listini Europei
ed Usa, segno meno invece per Sidney (-0,37%) e Seul (-0,08%).
Ancora aperte Hong Kong, Shanghai (-0,38%), Mumbai (+0,52%) e
Singapore (-0,12%). Contrastati i futures europei, negativi
quelli Usa in attesa degli interventi pubblici del presidente
della Fed Jerome Powell e di altri due membri del Fomc. In
arrivo la fiducia delle imprese e dei consumatori in Italia e
l'indice Ifo dalla Germania. Tiene il greggio (Wti +0,15% a
73,41 dollari al barile), nuovo balzo del ferro (+3,59%) a 692
dollari la tonnellata), mentre ripiega l'acciaio (-2,61% a 5.479
dollari la tonnellata) e scivola l'oro (-1,07% sopra i 1.755
dollari l'oncia).
Sulla piazza di Tokyo il calo dello yen sul dollaro e
sull'euro ha favorito i titoli dei grandi esportatori, dagli
automobilistici Toyota (+2,85%), Honda (+3,93%) e Mazda (+4%) ai
tecnologici Sony (+5,18%), Casio (+3,46%) e Canon (+2,9%).
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