Il tira e molla nei negoziati fra
Stati Uniti e Cina pesa sulle Borse. Intanto, i mercati
attendono la riunione di domani della Bce e le dichiarazioni del
presidente Mario Draghi. In scia all'andamento di Wall Street, i
listini europei hanno rallentato sul finale di seduta,
invertendo la rotta e chiudendo in negativo. La peggiore è stata
Londra (-0,85%), che deve fare i conti con la Brexit. Milano ha
ceduto lo 0,19%. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 251 punti,
dopo aver aperto a 252. In Piazza Affari ha brillato il titolo
Juventus (+2,4%) e, grazie alla 'tregua' dello spread, sono
cresciute le banche: Unicredit ha guadagnato l'1,65%, Mps
l'1,24%, Ubi lo 0,8%, Banco Bpm lo 0,69%, Intesa lo 0,62%.
Negativa Bper (-1,47%). Male la 'galassia Agnelli', con Exor che
ha ceduto l'1,69%, Ferrari l'1,6%, Cnh (-1,3%) e Fca (-1,3%).
Dopo il crollo per le previsioni 2019, Tim ha tentato il
rimbalzo, ma ha la crescita è stata contenuta (+0,54%). Piatta
Saipem, all'indomani della notizia dell'inchiesta di Milano.
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