In una società complessa in cui le
persone vedono sempre più svanire i principi morali e peggiorare
la loro condizione economico-sociale, il giornalista e docente
Franz Foti decide di percorrere la strada difficile della
contro-analisi e senza fare sconti a nessuno affronta, su più
piani, i gangli dei problemi. In 'Le barriere della democrazia',
sottotitolo Potere, politica e popolo, l'autore mente il dito
dove il nervo duole.
"Ogni azione politica sottintende un piano di consenso e di
lottizzazione per occupare poltrone finalizzate alla gestione
del potere" scrive, per esempio, amaramente. Ma il volume, edito
da FrancoAngeli nella sezione Sociologia (143 pp, 19 euro), non
sceglie la strada della riprovazione etica, quanto quella dello
studio e dell'approfondimento per arrivare, con il ragionamento,
a chiarire le ragioni che bloccano l'esercizio della sovranità
del popolo unitamente alle distorsioni del potere politico e
alla "dominanza inarrestabile del sistema dei partiti".
Originale anche la modalità di trattazione. Da una parte il
tema della democrazia dei Capi di Stato, con i loro principi
ispiratori fondati sull'interesse generale, il bene comune, la
difesa della dignità della persona e i bisogni essenziali dei
cittadini. Dall'altra le realtà governative e parlamentari che -
rimarca Foti - li disattendono da decenni. Il libro, infine, si
chiude con una riflessione fra capitalismo e socialismo che apre
un dibattito fra destra anti-europea, anacronistica e poco
solidale e una sinistra piatta, a vocazione borghese,
irrilevante.
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