ANNA MARIA SELINI, VITTORIO
ARRIGONI, RITRATTO DI UN UTOPISTA (CASTELVECCHI, PP. 200, EURO
18,50) - Mentre proseguono i tentativi di mantenere una tregua
nata fragile e subito violata nella Striscia di Gaza, ancora una
volta teatro di violenze e lutti, un nuovo libro ripercorre la
vita e la morte di un giovane attivista italiano, Vittorio
Arrigoni, icona dei 'Pro-pal' e bandiera dei sostenitori dei
diritti umani e della Striscia, ucciso per mano di un gruppo di
presunti salafiti, che lo rapirono nel 2011.
In 'Vittorio Arrigoni - Ritratto di un utopista", la sua
figura viene delineata da una giornalista che già si era
occupata del drammatico caso con un documentario che aveva
ricostruito la vicenda in modo accurato. Oggi l'autrice ha però
deciso di approfondire nuovamente l'uomo Vittorio - poeta,
scrittore, giornalista, attivista quasi eroico - ma anche
figlio, fratello e giovane passionale innamorato della vita.
"Ho conosciuto 'Vik' nel 2009 a Gaza City ed è stato come
scontrarsi con un personaggio in fuga da un romanzo - racconta
Anna Maria Selini - Il suo slogan 'Restiamo umani', è ormai
un'icona nelle manifestazioni per i migranti, in quelle contro i
sovranisti (è stato usato recentemente anche da un sindacalista,
'Zorro' in polemica con Matteo Salvini, ndR). E' un messaggio
che continua a ispirare, di scottante attualità nazionale e
internazionale, talvolta abusato. Ed è per questo che ho
ritenuto necessario un libro che spiegasse alle generazioni di
oggi cosa ci sta dietro, quale vita, quale persona. Perché non
rimanga uno slogan vuoto". Il volume ripercorre poi tratti delle
vicende giudiziarie, e ne sottolinea incongruenze e 'buchi'. In
attesa di una giustizia compiuta almeno della memoria, se non
nelle aule dei tribunali.
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