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A Cannes l'orrore di Auschwitz, Ford anziano e la suora Cate

A Cannes l'orrore di Auschwitz, Ford anziano e la suora Cate

Proteste sindacali al Carlton e falsi allarmi nella quarta giornata del festival. Il film del giorno è The Zone of Interest di Jonathan Glazer

CANNES, 21 maggio 2023, 20:58

dell'inviata Alessandra Magliaro

ANSACheck

Cate Blanchet © ANSA/EPA

Cate Blanchet © ANSA/EPA
Cate Blanchet © ANSA/EPA

Un pugno nello stomaco difficile da dimenticare e già proiettato per il Palmares del 27 maggio, The Zone of Interest di Jonathan Glazer, lo splendido 80enne Harrison Ford, l'irruento battagliero Sean Penn e la bizzarra suora Cate Blanchett nella quarta giornata del festival di Cannes. Sul fronte cronaca si segnalano due falsi allarmi: uno nella notte ha costretto gli ospiti dell'hotel Martinez a scendere le lussuose scale mentre suonava l'allarme che suggeriva "senza panico" di uscire dalla struttura e un altro intorno alle 13.30 nei pressi del Palais du Festival dove è stato trovato un pacco sospetto davanti all'Ufficio del Turismo, fin quando non si è capito che era stato dimenticato da un turista. E fuori dell'hotel Carlton, uno dei simboli della Croisette, si è tenuto l'annunciato comizio della confederazione sindacale Cgt per protestare contro la riforma delle pensioni.

Le questioni sindacali sono un sottotema di Cannes 2023: solidarietà e condivisione di lotta sono stati espressi oggi dal regista di Indiana Jones e il Quadrante del destino James Mangold, dalla produttrice Lucasfilm Kathleen Kennedy e da Sean Penn. "L'industria si prende gioco di sceneggiatori e attori, li sostengo pienamente. L'uso dell'intelligenza artificiale è qualcosa di molto importante, da valutare, e l'associazione dei produttori dovrebbe chiamarsi piuttosto associazione dei banchieri. Troppi di loro non lavorano come si dovrebbe. L'intelligenza artificiale al cinema è un'oscenità umana", ha detto Penn durante la conferenza stampa per Black Flies, diretto dal regista francese Jean-Stéphane Sauvaire, dramma straziante e doloroso sui paramedici di New York.

Il film del giorno è The Zone of Interest di Jonathan Glazer, uno dei tre passati oggi in concorso, gli altri sono Four Daughters di Kaouther Ben Hania, su una famiglia tunisina di sole donne, e About Dry Grasses del cineasta turco Nuri Bilge Ceylan che racconta una storia con protagonista un insegnante in Anatolia, accusato insieme a un suo collega di molestie da parte di alcuni studenti. C'è la costruzione del campo di concentramento di Auschwitz, le migliorie per cui cercare i finanziamenti per andare avanti con il progetto del forno crematorio circolare ed ottimizzare così lo sterminio degli ebrei. E c'è la vita del direttore del campo, un nazista che sta facendo carriera, buon padre di famiglia con tanti bambini e sua moglie, la regina di Auschwitz, appassionata di giardinaggio. Questa vita normale, la solita banalità del male mai troppe volte raccontata, ha un rumore di fondo che martella, una colonna sonora degli orrori. Ma se non fosse per alcuni dettagli, come gli stivaloni nazisti da lavare maniacalmente tornando a casa, la cui acqua è rossa di sangue, tutto scorre come se nulla fosse.

 

Harrison Ford a Cannes, dopo l'ovazione e la Palma d'oro d'onore consegnata a sorpresa durante la premiere di Indiana Jones e il Quadrante del destino, ha incontrato la stampa, un'oretta di venerazione davanti ad un attore così carismatico. 80 anni compiuti, di nuovo nei panni dell'archeologo avventuriero al quinto franchise della saga, sempre più una sorta di James Bond, Harrison Ford si è ripreso la sua età, a dispetto di quanto molto più giovane sembra essere. "È stato molto bello essere giovane, ora potrei essere morto, invece sono solo vecchio!". Il personaggio di Indy va in pensione, "Mi sembra evidente. Ho bisogno di stare seduto e riposare un po'.  Amo il lavoro, amo questo personaggio e amo cosa ha portato nella mia vita, ma l'età conta", ha proseguito. Ma ad andare in pensione Ford non ci pensa proprio visti anche i suoi recenti impegni con le serie tv, il drama 1923 e la commedia Shrinking.

 

Dal palco dell'orchestra al convento in mezzo ai campi sperduti dell'Australia: Cate Blanchett alla prova dell'abito da suora in The New Boy che l'attrice australiana, due Oscar vinti e un terzo sfiorato quest'anno con Tar, è venuta a presentare nel concorso di Un Certain Regard. Una storia di magia, spiritualità, cultura aborigena in contrasto con la religione cattolica in un orfanatrofio che accoglie bambini perduti e nel quale arriva Ashwan un aborigeno selvaggio capace di amare il crocifisso. Blanchett è una habitué di Cannes: sarà in prima fila per l'attesa premiere di Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese (il suo regista dell'Aviatore) e in May/December con Natalie Portman e Julianne Moore in cui ritroverà Todd Haynes che la diresse nel memorabile Carol. 

 


   

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