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Io sono Vera, anime in viaggio tra dramma e fantasy

Cinema

Io sono Vera, anime in viaggio tra dramma e fantasy

Opera prima di Catena con Gastini e Caprioli in sala da 17/2

ROMA, 08 febbraio 2022, 15:21

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - ROMA, 08 FEB - 
 Un'anima in viaggio, che migra in diversi 'ospiti': un racconto esplorato più volte tra letteratura, piccolo e grande schermo, che trova una strada originale e profonda in Io sono vera di Beniamino Catena, il dramma fantasy/sci-fi costruito su una dimensione famigliare, tra Cile e Italia. A interpretarlo un cast che comprende Marta Gastini, Anita Caprioli, Paolo Pierobon, Caterina Bussa, Marcelo Alonso, Davide Iacopini e Manuela Martelli. Dopo il debutto al Torino Film Festival e i premi vinti in giro per il mondo, dal norvegese Ravenheart Film Festival al Sydney Science Fiction Film Fest, il film, arriva in sala dal 17 febbraio distribuito da No.Mad Entertainment. "Sono sempre stato un amante della fantascienza e dopo tanta fiction seriale volevo fare un film che rispecchiasse le mie passioni - spiega Catena, qui all'opera prima, dopo la regia di tanti videoclip (fra gli altri per Marlene Kuntz, che qui firmano la colonna sonora, Laura Pausini, Afterhours, Gianna Nannini, Skin, Andrea Bocelli) e di serie e miniserie da Squadra Antimafia a Un passo dal cielo -. Mi interessava affrontare la fantascienza in modo iperrealistico, raccontare la reazione dei personaggi all'irruzione del fantastico nella vita di una famiglia. Ho pensato la cosa migliore fosse realizzarlo come un documentario. Oggi, "tutto si deve spiegare - aggiunge - noi invece ci siamo presi la libertà di porre più domande che risposte e non dare troppe spiegazioni". E' da ricomporre infatti l'universo di Vera (da bambina ha il voto di Caterina Bussa e da adulta di Marta Gastini), 11enne, che durante un'escursione sul promontorio di Punta Crena in Liguria, insieme a un amico di famiglia, Claudio (Iacopini) scompare misteriosamente. Contemporaneamente, in Cile, Elias (Alonso), guardiano in un osservatorio nel deserto di Atacama in Cile, collassato durante il lavoro, si rianima di colpo in ambulanza pochi secondi dopo essere stato dichiarato morto. Si innesta così una catena di traumi e ricerca della verità, fino al ritorno, a due anni dalla scomparsa, dell'inconsapevole Vera, nel corpo di una ventenne. Uno shock che porta sia lei che i suoi genitori (Caprioli e Pierobon) a confrontarsi con un mistero difficile da elaborare. Recitare Vera "è stata una sfida molto importante e bella - spiega Marta Gastini -. Il livello interpretativo racchiude diversi personaggi. Vera è una bambina, una donna e porta anche l'identità di Elias. Ha in se' un aspetto magico". Per Anita Caprioli, il suo personaggio "è una madre che si affida a un pensiero ancestrale, diverso dal razionale. Avalla il racconto di qualcosa più più grande sopra di noi". In Io sono Vera (prodotto da Macaia Film, Atomica, 17 Producciones) la dimensione famigliare è "importatissima - sottolinea Catena-. Con il racconto di una perdita e di un ritorno che muove le coscienze e i sentimenti. Mi piace che il film da desertico, diventi dramma intimo, tutto in una casa, per poi tornare all'avventura e il viaggio". Le ambientazioni sono un elemento fondamentale: "volevo girare anche nel deserto dell'Atacama, che è il luogo da dove si osservano meglio le stelle in tutto il mondo. Così abbiamo cercato un coproduttore cileno, e l'abbiamo trovato in poco tempo, hanno compreso subito l'idea alla base del film".  

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