"Nessun museo del cinema nel
mondo ha uno spazio come questo, è una struttura senza uguali,
un pezzo di fantasia. Questo è un posto per sognare. E non c'è
niente di più importante dei sogni, tanto più per il cinema, che
è l'arte dei sogni". Così Daniel Libeskind, archistar del
decostruttivismo, dopo avere visitato la Mole Antonelliana
simbolo di Torino, sede del Museo Nazionale del Cinema. La
visita su invito dei nuovi vertici del Museo, il presidente Enzo
Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano.
"Qualunque architetto - ha sottolineato l'archistar -
dovrebbe vedere questa struttura unica al mondo, e Torino è
fortunata ad averla". Ma interpellato su come interverrebbe per
ristrutturarla, Libeskind non si sbilancia: "ogni edificio -
dice - deve essere rimodernato in termini di tecnologia e di
allestimento, è un processo naturale".
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