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Il buio nell'immaginario collettivo e nelle foto di Ghirri

Il buio nell'immaginario collettivo e nelle foto di Ghirri

'Zone di passaggio' dal 26/4 ai Musei Civici di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA, 25 aprile 2024, 11:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Raccontare l'importante ruolo che il buio riveste nell'immaginario collettivo e come fonte di ispirazione in fotografia e non solo, attraverso un ampio percorso dedicato a una serie di immagini con ambientazione notturna realizzate da Luigi Ghirri durante la sua produzione: è quello che si propone la mostra 'Zone di passaggio', che fa parte del programma di Fotografia Europea, in programma dal 26 aprile al 2 marzo 2025 ai Musei Civici di Reggio Emilia. Se il buio è al centro della ricerca di Ghirri, le "micro-rotture" generate da improvvise illuminazioni ampliano la riflessione grazie ai progetti di autori contemporanei di fama internazionale come Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska van der Molen, che indagano le zone di passaggio tra buio e luce.
    La mostra, a cura di Ilaria Campioli, mette al centro una selezione di 56 immagini di ambientazione notturna di Ghirri che raccontano di luoghi "illuminati in maniera provvisoria, spazi che vivono una loro discreta semioscurità e che solo temporaneamente diventano luminosi in maniera festosamente provvisoria", capaci di sollecitare l'attivazione di una lettura alternativa del reale. Per Ghirri sono i bagliori, i lampi e le piccole intermittenze, ad esempio quelle delle lucciole, ad esprimere le migliori modalità di illuminazione poiché mantengono intatta la percezione di quell'oscurità troppo spesso cancellata in favore di una illuminazione da "set cinematografico dove sembra sparire tutta la magia ed il fascino della luce".
    In occasione della mostra, Palazzo dei Musei declina il tema del buio e della notte con 'Passaggi notturni' (26 aprile-29 settembre), a cura di Silvia Chicci, che, attraverso l'occhio delle fototrappole, indaga l'attività notturna degli animali nei boschi. Realizzata in collaborazione con il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, costruisce un dialogo con le ricche collezioni naturalistiche del Museo.
   

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