Gli scatti della fotografa
austriaca Inge Morath sono i protagonisti della prima
retrospettiva italiana dedicata all'artista che si svolgerà dal
21 giugno al 22 settembre nella Loggia degli Abati di Palazzo
Ducale a Genova. La mostra, dal titolo 'Inge Morath. La vita, la
fotografia', offre una panoramica del lavoro e della vita della
prima fotografa donna a entrare a far parte della celebra
agenzia fotografica Magnum Photoshos. L'esposizione, curata da
Brigitte Bluml-Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz, si concentra
sulla figura di una donna straordinaria che negli anni '50 ha
saputo fare della fotografia un lavoro all'epoca declinato tutto
al maschile. In oltre 170 foto e decine di documenti, il suo
lavoro viene illustrato in due sezioni: una dedicata alla vita
di Inge Morath l'altra ai reportage realizzati in tanti paesi:
dall'Italia alla Spagna, dalla Francia alla Romania, passando
per il Medioriente, l'America, la Cina, l'Iran e la Russia.
Negli scatti di Inge Morath l'uomo è sempre al centro con la
sua quotidianità e le sue curiosità. Pur lavorando per un'
importante agenzia come là Magnum Photoshop si è sempre rifiuta
di fare reportage di guerra. "Per Palazzo Ducale è una grande
occasione ospitare una mostra come questa - commenta la
direttrice Serena Bertolucci - che si racconta da sola, che
parla di una donna unica, fuori dagli schemi". Ogni scatto
racconta squarci di società, sempre con profonda intimità. "E'
la prima volta in Italia che viene fatto un approfondimento su
Inge Morath - spiega Marco Minuz, uno dei curatori -. Era
un'autodidatta e in silenzio ha imparato l'arte della
fotografia, tanto da ritagliarsi uno spazio all'interno
dell'agenzia Magnum. Nel '62 sposa il romanziere Arthur Miller e
fa una scelta di cuore staccandosi dalla frenesia dell'agenzia
fotografica per ricominciare a fotografare viaggiando con il
marito".
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