"Questa condizione di precarietà è
inaccettabile. Le norme hanno determinato la precarietà nel
lavoro e nella vita. Oggi siamo piu' poveri. Il lavoratore è
ricattabile disposto a fare di tutto per conservare quel posto
di lavoro. La responsabilià è di chi ha fatto le leggi, di chi
ha fatto in modo che quelle leggi non venissero cambiate. E' la
scelta di un sistema economico che pensa che le morti sul lavoro
siano un costo sociale sostenibile. Questo meccanismo perverso
di interessi tra sistema economico e politico ha determinato che
oggi i lavoratori in Italia sono poveri, precari e a rischio
della vita". Lo ha detto Mario Ridulfo, segretario della Camera
del lavoro di Palermo, davanti la prefettura parlando a diverse
centinaia di lavoratori che con le bandiere dei propri sindacati
partecipano al sit in organizzato dopo la strage di Casteldaccia
mentre una delegazione di sindacalisti attende di parlare col
prefetto Massimo Mariani. I sindacati degli edili hanno
organizzato per oggi uno sciopero di otto ore, mentre i
sindacati confederali hanno organizzato uno sciopero generale di
4 ore per tutti gli altri settori.
"La responsabilità è di chi governa il Paese - ha proseguito
Ridulfo - Non basta dire mai più morti, bisogna cambiare le
norme ed evitare che i lavoratori siano l'anello debole di
questa catena. La precarietà non può costruire il nostro futuro
e quello dei nostri figli, costruisce solo lutti e non possiamo
vivere di lutti, con le istituzioni che il giorno dopo la
tragedia vanno a mettere le corone, diventano corone di spine".
"Da mesi abbiamo chiesto al prefetto, al sindaco di aprire un
tavolo sulla sicurezza nel lavoro e sulla filiera degli appalti
nelle aziende partecipate e questo non è successo - ha concluso
- Noi ci costituiremo parte civile nel processo che dovrà
accertare le responsabilità di questa ennesima strage di
lavoratori, sia nei confronti dell'azienda ma anche del
committente e anche del socio unico dell'azienda". I lavoratori
morti erano impiegati della Quadrifoglio group che lavorava per
conto dell'Amap, società idrica partecipata dal Comune di
Palermo, e uno era interinale dell'Amap.
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