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Sciopero Cgil e Uil, manifestazioni in Sicilia

Sciopero Cgil e Uil, manifestazioni in Sicilia

Sit in davanti presidenza Regione a Palermo

PALERMO, 11 aprile 2024, 11:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Manifestazioni, flash mob, presidi nelle principali città e in luoghi emblematici di edili, di forestali, dei marittimi e portuali, dei metalmeccanici, delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i settori privati: così la Sicilia ha risposto alla mobilitazione nazionale indetta da Cgil e Uil per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per un nuovo modello di fare impresa, per la riforma fiscale. Una protesta ancora più forte e dal sapore amaro dopo la tragedia di Suviana, dicono i sindacati. "Si ha sempre la sensazione di non avere fatto in tempo quando si piangono i morti", dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. "Non è degna di un Paese civile - afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia - la strage nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche". Cgil e Uil siciliane, assieme alle confederazioni nazionali portano avanti la battaglia per la salute e la sicurezza sul lavoro da molto tempo. "Ma le risposte tardano ad arrivare anche qui in Sicilia", dicono Mannino e Lionti che oggi sono alla manifestazione che si tiene davanti alla Presidenza della Regione, a Palermo, per rimarcare inadempienze e ritardi del governo siciliano, in tema di ispettori del lavoro, ad esempio, ma non solo. E a sostegno delle richieste che Cgil e Uil portano sul tavolo del governo nazionale. Contrasto alla crescente precarizzazione del lavoro, lotta contro il lavoro irregolare, controllo in appalti e subappalti con l'applicazione del codice degli appalti pubblici anche a quelli privati, divieto del subappalto a cascata sulla cui strada i diritti e la sicurezza dei lavoratori sono la prima cosa a venire meno, formazione: queste le principali richieste dei sindacati che chiedono anche una patente a punti per le imprese, in modo da sanzionare quelle scorrette. ""Siamo in piazza noi di Cgil e Uil, in Sicilia come altrove- sottolinea Lionti per difendere la civiltà del lavoro. Non è degna di un Paese civile la precarizzazione selvaggia dell'occupazione, che cresce ogni giorno travolgendo tutte e tutti, trasformando lavoratrici e lavoratori in fantasmi"."Adesso, basta con certa politica, muta mai, sorda e cieca sempre", afferma Lionti.
   

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