Domani in Sicilia è 'election
day': nell'isola, infatti, oltre che per le politiche si vota
anche per l'elezione del presidente della Regione e per il
rinnovo dell'Assemblea regionale Siciliana. Le operazioni di
voto si svolgeranno nella sola giornata di domenica, dalle 7
alle 23. A urne chiuse si cominceranno scrutinare le schede per
le Politiche, ma per le Regionali si dovranno attendere le 14 di
lunedì. Le elezioni in Sicilia hanno numeri da record: sei
candidati governatori e circa 900 aspiranti ai 70 posti da
deputato regionale. Corrono per succedere a Nello Musumeci a
presidente della Regione: Renato Schifani (Centrodestra),
Caterina Chinnici (Pd e Centopassi), Nuccio Di Paola (M5s),
Cateno De Luca (Sicilia Vera), Gaetano Armao (Azione- Italia
Viva) ed Eliana Esposito (Indipendentisti Siciliani liberi).
Il sistema elettorale in Sicilia prevede un solo turno con
metodo misto, senza ballottaggio. Saranno chiamati a votare
4.606.564 aventi diritto, così distribuiti: 2.237.169 maschi e
2.369.395 femmine. Il totale delle sezioni da scrutinare è
5.294 in tutta la regione. La scheda è unica, ma l'elettore
dispone di due voti: uno per la scelta della lista regionale, il
cui capolista è candidato a Presidente della Regione, l'altro
per la scelta della lista provinciale e in questo caso si può
esprimere la preferenza per un candidato alla carica di deputato
regionale. È prevista la possibilità di esprimere il voto
disgiunto.
Per l'elezione dei 70 deputati dell'Assemblea regionale
siciliana (Ars) è adottata la seguente ripartizione: 62 seggi
sono attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di
sbarramento al 5 per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13
a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a
Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna); un seggio
spetta al candidato governatore arrivato secondo nelle
preferenze; un seggio spetta al candidato alla presidenza della
Regione eletto; sei seggi vengono assegnati all'interno della
lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino).
Quest'ultima è una lista bloccata che funziona da premio di
maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente
della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all'Ars. I
seggi non utilizzati sono distribuiti, con criterio
proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo
sbarramento. È proclamato presidente della Regione il capolista
della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti
validi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA