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Mafia: torna in carcere vecchio boss Palermo

Mafia: torna in carcere vecchio boss Palermo

Libero da 3 anni, secondo indagini aveva ripreso redini cosca

PALERMO, 13 ottobre 2020, 09:35

Redazione ANSA

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Mafia: clan controllavano ultras squadra del Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mafia: clan controllavano ultras squadra del Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mafia: clan controllavano ultras squadra del Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scarcerato tre anni fa, era tornato a guidare il clan. Una storia ordinaria nelle logiche mafiose, quella scoperta dai carabinieri di Palermo, che hanno fermato oggi il boss Angelo Monti, ritenuto il reggente della "famiglia" del Borgo Vecchio. "È pure ti vuole conoscere una persona qua del Borgo che comanda il Borgo, un pezzo da novanta, non un pezzo di quaranta, un pezzo da novanta. Ti dico solo il nome: Angelo. Il cognome non te lo dico non è giusto". Così, non sapendo di essere intercettati, due dei mafiosi finiti in cella oggi insieme al boss, parlavano di Monti.
    Monti fu arrestato già nel 2007 perché ritenuto al vertice della famiglia e dal 2017 era sorvegliato speciale. Scoperti anche i "colonnelli" del capomafia: il fratello, Girolamo Monti, anche lui arrestato nel 2007 e Giuseppe Gambino, già condannato per mafia, che secondo le indagini teneva la cassa della famiglia, e faceva da tramite tra i vertici e il gruppo operativo. Gli "esattori" del pizzo erano Giovanni Zimmardi, Vincenzo Vullo e Filippo Leto. Dei traffici di droga si occupavano, invece , Jari Massimiliano Ingarao, nipote del boss, e i sue due fratelli. L'inchiesta, che ha fatto luce su oltre 20 estorsioni, conferma che Cosa nostra continua ad assistere economicamente le famiglie degli affiliati detenuti e a far cassa coi metodi tradizionali del racket, della droga, e dell'infiltrazione nel tessuto economico.
   

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