Sarà una perizia del medico legale
a stabilire se Ilaria Saladdino ha capacità fisiche e mentali
per testimoniare al processo contro il marito, Fulvio Baule, che
il 26 febbraio 2022, a Porto Torres, uccise a colpi d'ascia i
suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, riducendo in fin
di vita la moglie.
Ilaria Saladdino sarebbe dovuta comparire questa mattina in
aula - dove era presente anche l'imputato - per raccontare, da
unica superstite al massacro, cosa accadde quella sera in via in
via Principessa Giovanna, nel cortile del condominio dove la
donna, da quando aveva iniziato la separazione dal marito,
viveva con i suoi genitori.
La donna, però, non si è presentata a causa di una sindrome
influenzale, e il suo avvocato, Gianmario Solinas, ha chiesto
alla Corte che l'audizione della sua assistita avvenga con
l'aiuto di un consulente, in quanto la donna in seguito ai danni
riportati con l'aggressione, non è in grado di formulare frasi
compiute, può solo pronunciare parole singole che vanno poi
interpretate e messe in connessione fra loro.
La pm Enrica Angioni si è opposta, l'avvocato della difesa,
Nicola Lucchi, si è rimesso al volere della Corte, che,
presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, ha incaricato il medico
legale, Salvatore Lorenzoni, di svolgere una perizia sulle
condizioni fisiche e mentali di Ilaria Saladdino. Perizia che
sarà letta in aula nella prossima udienza, il 31 ottobre.
I fatti risalgono alla sera del 26 febbraio 2022, quando dopo
aver litigato per strada con la moglie davanti al palazzo dove
lei abitava con i genitori a Porto Torres, Baule prese un'ascia
dal portabagagli della sua auto e colpì alla testa prima il
suocero, uccidendolo sul colpo, poi la moglie e infine la
suocera, che morì in ospedale dopo un mese di coma. La moglie
restò gravemente ferita.
L'uomo scappò abbandonando per strada i due figli gemelli di
un anno che avevano assistito alla strage, per poi costituirsi
poco dopo ai carabinieri di Porto Torres.
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