Il governo appare orientato a
'spingere' per l'approvazione veloce del disegno di legge
sull'equo compenso per le prestazioni professionali (frutto
dell'unificazione di testi normativi di FdI e Lega), varato il
25 gennaio alla Camera e ora al vaglio della Commissione
Giustizia del Senato. E, soltanto in seguito, a valutare le
proposte di modifica al provvedimento, sollecitate dalle
rappresentanze dei liberi professionisti. È quel che apprende
l'ANSA, al termine della riunione di stamattina del tavolo sul
lavoro autonomo, convocato dal ministro Marina Calderone, nella
sede di via Veneto. Fonti degli organismi invitati (ossia gli
Ordini riuniti in ProfessionItaliane, le Casse raggruppate
nell'Adepp ed i sindacati che fanno parte di Confprofessioni)
segnalano che, alla titolare del dicastero, è stato consegnato
un documento unitario con una serie di proposte per lo sviluppo
e la tutela dell'attività libero-professionale: si va dalle
correzioni alle norme sull'equo compenso (in primis, è stata
chiesta l'estensione della platea dei committenti, giacché
attualmente è previsto che il rispetto del principio della
giusta remunerazione sia imposto alle aziende con oltre 50
dipendenti, o con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro)
alla possibilità di istituire nei Centri per l'impiego pubblico
degli sportelli 'ad hoc' per i lavoratori autonomi, per favorire
l'incontro di domanda e offerta di opportunità occupazionali e
per agevolare gli esponenti delle varie categorie nella
fruizione di incentivi.
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